Le immagini delle violenze avvenute ad Amsterdam il 7 novembre girate da un reporter sedicenne del canale di YouTube Bender (“Giornalismo umoristico con un taglio critico”) hanno fatto il giro del mondo e avuto più di un milione di visualizzazioni.
Le prime notizie su quella notte descrivevano solo gli attacchi contro i tifosi israeliani della squadra di calcio Maccabi Tel Aviv. Il video di Bender mostra cos’hanno fatto gli ultrà prima della partita. Dall’una meno un quarto di notte più di un centinaio di tifosi israeliani con le giacche gialle e le felpe con cappuccio fanno esplodere dei razzi e lanciano pali, pietre e assi di legno contro la polizia. Mentre durante la partita di calcio erano in servizio circa ottocento agenti, nella notte non ce n’era quasi nessuno vicino alla stazione.
Il reporter di Bender mostra che gli ultrà poi si spostano verso il centro, seguiti da due furgoni della polizia, che però non interviene. Un tifoso del Maccabi smonta un pallet di legno trovato per strada, portando con sé una tavola. All’improvviso decine di tifosi armati di assi di legno e pali attraversano Nieuwezijds Voorburgwal, uno dei principali viali della città, gridando, lanciando assi e petardi. Agli ultrà non piace essere filmati, alcuni alzano il dito medio contro il giovane e uno gli grida: “Metti via la telecamera! Smettila, per il tuo bene”. Il sedicenne sottolinea: “Non c’è polizia. Nello stadio c’erano decine di agenti a cavallo. Ora niente, solo un furgone”. Una donna che ha uno striscione con la scritta “Palestina libera” appeso sul muro di casa racconta che a un certo punto una quarantina di tifosi “hanno cominciato a dare colpi alla mia porta, avevo paura che la sfondassero”. Quando si è affacciata alla finestra hanno cominciato a urlarle contro. L’avvocato Adem Çatbaş sta raccogliendo denunce contro i tifosi israeliani. Finora è stato contattato da dodici persone. ◆ sm
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Questo articolo è uscito sul numero 1589 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati