La premessa sembra spudoratamente simile a quella di Niente da nascondere di Michael Haneke: una coppia trova un dvd nella cassetta della posta e dopo averlo visto scopre di essere stata filmata di nascosto. Come il film di Haneke sfruttava quello spunto da horror domestico per spingersi in un territorio sociopolitico, così questo scivoloso e mutevole psicodramma sfrutta le trappole di genere come punto di partenza per immergersi nei meandri incerti e impegnativi dei comportamenti e delle relazioni umane. Sotto una patina fredda ed elegante il terzo lungometraggio del regista di Singapore rivela una riflessione toccante e malinconica sull’isolamento sociale e l’alienazione.
Guy Lodge, Variety

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Questo articolo è uscito sul numero 1589 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati