Il 3 dicembre in Namibia la vicepresidente e candidata del partito al potere Swapo, Netumbo Nandi-Ndaitwah, è stata proclamata vincitrice delle elezioni presidenziali del 27 novembre con il 57,3 per cento dei voti. “È la prima volta”, scrive The Namibian. Il suo principale sfidante, Panduleni Itula, insieme ad altri partiti dell’opposizione, ha però intenzione di contestare i risultati per gravi irregolarità. In alcune regioni del paese di 2,8 milioni di abitanti, le operazioni di voto, che dovevano terminare il mercoledì sera, sono continuate fino a sabato per la mancanza di schede o per il malfunzionamento dei dispositivi elettronici. Lo Swapo, il partito nato dall’ex movimento di liberazione, domina la scena politica dal 1990, ma alle precedenti elezioni aveva registrato un calo di consensi per la cattiva gestione dell’economia. La disoccupazione è intorno al 19 per cento, lo stesso livello di trent’anni fa; le finanze pubbliche sono dissestate e le disuguaglianze ancora molto forti. Nandi-Ndaitwah è però considerata una politica esperta, che gode della fiducia della popolazione e che ha già ricoperto vari incarichi ministeriali. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1592 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati