Un’agente di polizia alle prime armi deve sorvegliare un gruppo di rifugiati: deve cercare di capire se sono terroristi e, in caso, dove si nascondano gli assassini. Tecnicamente, questa è la descrizione più accurata della trama del romanzo d’esordio di David Musgrave, Lambda. Sembrerebbe un romanzo piuttosto semplice, ma fin dalla prima pagina Lambda abbandona la narrazione lineare e ambienta la storia in un Regno Unito parallelo dove puoi avere problemi con la polizia per aver danneggiato uno spazzolino da denti parlante. Nel bizzarro 2019 di Lambda sono stati fatti progressi nell’intelligenza artificiale al punto che agli “oggetti senzienti” sono stati concessi dei diritti, anche allo spazzolino da denti, ovvero ToothFriendIV. Nel frattempo, la polizia testa un sistema d’intelligenza artificiale capace di accusare qualcuno di un crimine e di andare direttamente a ucciderlo. Il governo ama definire questa pratica attenuazione, neutralizzazione o disattivazione. Potrebbe sembrare un pastiche alla Philip K. Dick, ma l’esordio di Musgrave è più ambizioso; la sua è una fantascienza letteraria originale e accattivante. E anche quando non riesce a risolvere efficacemente i suoi misteri, Lambda abbaglia per la sua ingegnosità e capacità di evocare umori e stati d’animo. L’ho appena letto e ammetto di ricordare già a malapena il finale davvero un po’ esile. Ma certe immagini evocative di un mondo e di una società fuori asse mi rimarranno nella memoria.
Kate Knibbs, Wired
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Questo articolo è uscito sul numero 1592 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati