Dopo la vittoria a sorpresa del candidato indipendente di estrema destra Călin Georgescu al primo turno delle presidenziali il 24 novembre, le legislative del 1 dicembre hanno confermato l’ottimo momento della destra populista romena. Il partito più votato è stato il Psd (Socialdemocratici, 22 per cento), ma le tre forze nazionaliste e filorusse – Aur, Sos Romania e Pot – insieme hanno preso il 32 per cento dei voti. Probabilmente il governo sarà comunque guidato dal Psd, che potrebbe allearsi con gli altri partiti tradizionali (i nazional-liberali del Pnl, i liberali di Usr e la forza della minoranza ungherese). In attesa del ballottaggio delle presidenziali, il Jurnalul National esprime preoccupazione per il successo della destra radicale, le cui idee “distruggono la coesione e la solidarietà alla base della democrazia. Non fare nulla di fronte a queste forze ha conseguenze devastanti”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1592 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati