Il vertice sull’intelligenza artificiale (ia) che si è svolto a Parigi il 10 e 11 febbraio – organizzato da Francia e India – si è concluso con l’annuncio di investimenti miliardari. All’incontro è stata annunciata la creazione della “Eu ai champions initiative”, un fondo di 200 miliardi di euro: l’Unione europea contribuisce con 50 miliardi, il resto sarà stanziato, nell’arco di cinque anni, da gruppi imprenditoriali e tecnologici internazionali, spiega France Info. Almeno venti miliardi saranno destinati alla costruzione di gigafactory (grandi infrastrutture per l’elaborazione di dati) sul territorio europeo. Tra i primi 61 paesi ad aver firmato la dichiarazione per un’intelligenza artificiale “aperta, inclusiva ed etica” c’è anche la Cina, mentre mancano Stati Uniti e Regno Unito. I firmatari hanno inoltre chiesto un coordinam ento maggiore per la governance dell’ia, basata su un “dialogo globale”, e hanno chiesto di evitare la “concentrazione del mercato” in modo da rendere la tecnologia accessibile a molti. Una delle priorità inserite nel documento è “rendere l’intelligenza artificiale sostenibile per le persone e per il pianeta”. Il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance ha messo in guardia i paesi europei contro quella che considera una “regolamentazione eccessiva” che potrebbe uccidere un settore emergente come questo.
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Questo articolo è uscito sul numero 1601 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati