“L’industria delle truffe online è nata in Asia negli anni novanta del novecento, prima a Taiwan e poi in Cina”, racconta un’inchiesta di The Conversation intitolata Scam factories. “Quando le autorità dei due paesi hanno cominciato a prendere di mira il settore, i truffatori hanno cercato nuove basi per le loro attività. Negli anni dieci di questo secolo si sono stabiliti in Cambogia, Filippine, Birmania e Laos, attirati da regole poco rigorose e da élite locali disposte a chiudere un occhio e a ricavarne dei vantaggi. Dato che i centri per le truffe avevano bisogno di una connessione a internet veloce e di spazi per le postazioni, spesso erano installati accanto ai casinò o alle sale per le scommesse online”. Tra Cambogia, Birmania, Filippine e Laos gli autori dell’inchiesta hanno individuato più di trecento centri delle truffe.
“A Sihanoukville, una placida città costiera cambogiana, nel 2017 ha cominciato a svilupparsi l’industria del gioco d’azzardo. Due anni dopo gli hotel e i condomini di lusso e molti cantieri dominavano il profilo della città e il gioco d’azzardo generava miliardi di dollari all’anno per l’economia locale. Il boom è durato poco. Quell’anno il governo cambogiano ha dato un giro di vite al gioco d’azzardo online e molti operatori sono stati costretti a chiudere, lasciando che i truffatori approfittassero delle strutture abbandonate. Anche i dipendenti rimasti disoccupati sono passati alle truffe o sono stati semplicemente rapiti e schiavizzati. Una cosa simile è successa nelle Filippine, dopo che nel 2016 Manila ha adottato nuove regole per le licenze delle scommesse online. Nel giro di pochi anni molte delle attività che avevano appena ottenuto una licenza erano diventate coperture per l’industria delle truffe, fino a quando, nel 2024, sono state messe al bando. In Birmania la storia è diversa. Il gioco d’azzardo è da tempo illegale ma alcuni casinò sono comparsi decenni fa nelle zone di confine con la Cina e la Thailandia controllate dai gruppi armati locali. Queste aree sono diventate snodi di attività criminali, incluse le truffe online che, dopo il colpo di stato del 2021, sono esplose”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1605 di Internazionale, a pagina 44. Compra questo numero | Abbonati