Il 13 marzo il Kirghizistan e il Tagikistan hanno firmato uno storico accordo sulla delimitazione del confine comune che mette fine a una disputa che durava da trent’anni, legata anche al controllo delle risorse idriche. L’accordo è stato firmato dal presidente kirghiso Sadır Japarov e dal tagico Emomalī Rahmon a Biškek, la capitale del Kirghizistan. I due paesi hanno anche annunciato la riapertura della frontiera comune e il ripristino dei collegamenti aerei diretti, scrive l’Afp. L’accordo prevede uno scambio di territori intorno al confine, dove già in epoca sovietica si erano formate delle enclave. Secondo una stima delle autorità kirghise, il Kirghizistan otterrà 25 chilometri quadrati di terreni coltivabili, in cambio di una superficie equivalente e di un migliore accesso alle risorse idriche comuni.

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Questo articolo è uscito sul numero 1606 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati