
Il 16 marzo gli Stati Uniti hanno espulso più di duecento presunti criminali accusati di appartenere al gruppo venezuelano Tren de Aragua e 23 affiliati della banda salvadoregna Mara salvatrucha (Ms13). “I detenuti sono atterrati nel Salvador e sono stati subito trasportati nel Centro de confinamiento del terrorismo, il megacarcere fatto costruire dal presidente Nayib Bukele, come parte di un accordo bilaterale firmato tra il paese centroamericano e gli Stati Uniti”, scrive il giornale salvadoregno El Faro. Per realizzare queste espulsioni la Casa Bianca ha invocato l’Alien enemies act del 1798, una legge usata solo tre volte nella storia statunitense, l’ultima durante la seconda guerra mondiale. Il 15 marzo il giudice di Washington James Boasberg aveva ordinato di sospendere le espulsioni per quattordici giorni, accogliendo un ricorso presentato da alcune organizzazioni per i diritti civili. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1606 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati