Adnan Abidi, Reuters/Contrasto

Il governo nepalese si prepara ad abbassare da venti a diciotto anni l’età minima per il matrimonio, giustificando la decisione con il fatto che se a 16 anni si concede la cittadinanza e a 18 il diritto di voto, non ha senso vietare il matrimonio sotto i venti, scrive il Kathmandu Post. Quando nel 2022 la misura era stata annunciata i difensori dei diritti dell’infanzia e delle donne l’av evano criticata perché avrebbe vanificato anni di sforzi per combattere il matrimonio precoce, ancora diffuso nel paese. In Nepal avere un rapporto sessuale con una minore di 18 anni, anche se consenziente, equivale a uno stupro. Secondo il governo l’attuale limite d’età per il matrimonio ha fatto crescere il numero dei reati di stupro e matrimonio precoce, perché centinaia di uomini sposati con minorenni consenzienti sono stati condannati. “È vero”, scrive il quotidiano, “ma non dimentichiamo perché nel 2017 quel limite fu posto. Il Nepal è il secondo paese in Asia meridionale per numero di matrimoni precoci, illegali dal 1963”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1607 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati