Mia figlia, 15 anni, mi ha confidato di aver visto la serie tv Euphoria di nascosto quando era in terza media. Di solito guardiamo e commentiamo le serie insieme, ma questa mi era sembrata troppo problematica. Quando le ho chiesto cosa ne avesse pensato, dato che parla di tossicodipendenza e violenza di genere in modo poco edulcorato, mi ha risposto: “Bellissima, è girata proprio bene!”. Orgogliosa del suo buon gusto cinematografico, ti scrivo da madre preoccupata.–Vale
Quando andavo alle elementari i miei genitori mi vietarono di vedere L’esorcista, ma siccome nella mia classe non si parlava d’altro, alla prima occasione l’ho guardato di nascosto. Non c’è stato bisogno che i miei genitori mi punissero, mi è bastato non riuscire a dormire da solo per due notti di seguito. Negli anni ho imparato a non guardare le cose che mi fanno troppa impressione. Euphoria, per esempio, che è indubbiamente una bellissima serie, ho smesso di guardarla quando ho visto la scena di uno spacciatore che spacca il naso a un altro con il martello e costringe tutti, compresa l’adolescente protagonista, a spogliarsi sotto la minaccia di un’arma, perché l’avevo trovata un po’ troppo forte. Con lo streaming è diventato difficilissimo sorvegliare cosa guardano i figli e, quando ci chiedono di guardare qualcosa perché tutti a scuola la guardano, forse è meglio accettare di farlo insieme invece che vietarla, visto che tanto lo faranno comunque. Nel caso di tua figlia, oltre al buon gusto, gioca a suo favore la prescrizione: quello che si fa alle medie resta alle medie.
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Questo articolo è uscito sul numero 1609 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati