Cultura Libri
Antichità
128 pagine, 18 euro

Antichità parla di uno scavo nel passato da parte di un uomo non abbastanza intelligente da comprendere appieno ciò che ha dissotterrato e rivelato. Lloyd Wilkinson Petrie è una reliquia culturale, un noioso avvocato in pensione che nel 1949 vive, con altri sei anziani amministratori superstiti della Temple academy for boys, nel loro ex collegio della contea di Westchester, chiuso 34 anni prima. Petrie racconta un’esperienza importante dei suoi giorni di scuola: la sua adorazione per un misterioso compagno di classe, un ragazzo preso in giro dagli altri studenti per via del suo nome straniero, Ben-Zion Elefantin, dello strano accento e dell’aspetto scheletrico. I ricordi di Petrie della sua infatuazione da scolaro sono profondamente intrecciati con quelli di suo padre, che morì quando aveva dieci anni. Petrie scopre che anche il suo integerrimo genitore aveva sofferto di un’infatuazione per le antichità che lo portò ad abbandonare per un breve periodo la nuova moglie e la posizione nello studio legale di famiglia per un’avventura in una vita diversa: lo scavo della grande piramide di Giza in Egitto, gestito dal famoso archeologo (realmente esistito) sir William Matthew Flinders Petrie, che lui credeva essere un cugino. Lo scavo tra le macerie di entrambe le infatuazioni è un lavoro pesante per Petrie. In un momento di rara autoconsapevolezza nota che “è come se dovessi scavare, in un deserto, ciò che giace molto in basso e non vuole emergere: le mie emozioni di ragazzo”. Petrie vuole rimettere le cose a posto attraverso la scrittura. Ma frustrato dalla sua incapacità di farlo, inveisce contro il suo “vile libro di memorie”.
Heller McAlpin, The Wall Street Journal

Primo sangue
128 pagine, 16,00 euro

Primo sangue è una storia amara più che solenne. Tutto sommato, un lutto in trompe l’œil. Il padre di Amélie Nothomb, ambasciatore del Belgio in Asia per trent’anni, è morto il 17 marzo 2020, per la rottura di un aneurisma. Anziché scrivere un’orazione funebre o una raccolta di ricordi, Amélie ha fatto di meglio: ha prestato la sua penna al padre scomparso. È scivolata nella sua pelle. Lei è Patrick. Tanto più che in Primo sangue Amélie non esiste ancora: il libro si ferma al 1964, quando la sua nascita è una speranza e una promessa. Era l’anno in cui, come giovane console a Kisangani, poi Stanleyville, Patrick Nothomb, dopo quattro mesi d’interminabili colloqui, ha lottato per negoziare la sopravvivenza di 1.500 persone prese in ostaggio dai ribelli congolesi. Dovrà poi affrontare un plotone d’esecuzione (la scena, teatrale, apre e chiude il romanzo). Prima di questo famoso episodio africano, che inaugurerà la sua carriera nella diplomazia, da Pechino a Tokyo, c’è il castello delle Ardenne di Pont-d’Oye in cui, dopo la morte del padre militare ucciso da una mina, Patrick cresce con il nonno. Questo poeta cattolico, “mostro di snobismo”, cercherà più tardi di opporsi al matrimonio di suo nipote, con il pretesto che la fidanzata, futura madre di Amélie, non apparteneva al loro ambiente. Dall’infanzia e dalla giovinezza del padre, che diventa così la sua, Nothomb trae una commedia frizzante e sconveniente, in cui la “gioia insolita dell’esistenza” inchioda il dolore.
Jérôme Garcin, L’Obs

All’ombra di nessuno
304 pagine, 19,00 euro

C’è stato un tempo in cui il nuovo romanzo di Tahmima Anam avrebbe potuto passare per fantascienza. Oggi non più. All’ombra di nessuno è una satira pungente ricca di attualità. Guardate oltre la tecnologia all’avanguardia e le ansie apocalittiche, tuttavia, e troverete una storia vecchia come il mondo: una donna inventa qualcosa, un uomo si prende il merito. Anam prova a rompere questo schema. Tutto comincia quando Asha, genio informatico del Massachusetts institute of technology e figlia di farmacisti immigrati, s’imbatte nella sua cotta adolescenziale, Cyrus. Il figo distaccato che l’ha ignorata per tutto il liceo è ora uno “spirito guida umanista” sempre in viaggio, e crea rituali personalizzati che permettono ai non religiosi di segnare le pietre miliari della vita. Ne consegue una storia d’amore travolgente. Asha decide di lasciare il dottorato e scrivere un algoritmo per catturare la genialità di Cyrus. Nasce così la piattaforma Wai: We are infinite. Poi a un certo punto Asha non riesce a decidere se è stata tradita o semplicemente messa da parte; tutto quello che sa è che non ha intenzione di lasciare che Cyrus si prenda il merito del Wai.
Hephzibah Anderson, The Guardian

Tutto per i bambini
296 pagine, 19,00 euro

Mélanie è una madre borghese come tante che un giorno decide di fare dei suoi figli, Sammy e Kimmy, gli eroi involontari di un canale YouTube. Lo spettacolo quotidiano dei due piccoli influencer consiste nel disfare pacchi inviati da inserzionisti. Poi Kimmy è rapita. Un secondo personaggio femminile interviene nella storia, come contrappunto alla dolente Mélanie: Clara, l’agente incaricata delle indagini. Delphine de Vigan pone questo duo femminile, ricco di dissonanze radicali, al centro di una trama poliziesca: da un lato Clara, che vive nella realtà più tangibile, anche banale, e dall’altra Mélanie, che abita nel mondo virtuale dei social network. Diversi motivi tessono il ricco materiale speculativo del romanzo: le nuove frontiere dell’intimità tracciate dai reality e dai social network; i pericoli psicologici causati dalla sovraesposizione a questi ultimi; il volto contemporaneo della maternità trionfante. Il quadro dei tempi è realistico, preciso e illuminato. Si sente la voce di Delphine de Vigan, tra malinconia e vigilanza.
Nathalie Crom, Télérama

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1449 - 25 febbraio 2022
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