Cultura Libri
Animal
348 pagine, 22 euro

Una donna devastata di circa trent’anni racconta la sua brutta storia, in modo sofferto ma amorevole, alla figlia appena nata. La donna, Joan, si è trasferita da Manhattan a Los Angeles dopo che il suo amante di un tempo, Vic, si è sparato accanto al tavolo del ristorante in cui Joan stava cenando con un altro amante. Joan ci racconta frammenti del suo trauma, mentre si stabilisce in una strana comunità a Topanga Canyon, insieme all’ex star del rap Kevin, all’affascinante River e al padrone di casa Leonard, che sta degenerando a causa del Parkinson e dell’Alzheimer. Joan descrive anche il modo in cui usa la bellezza e la sessualità a suo vantaggio, la manipolazione di tutti coloro che incrociano il suo cammino e l’incapacità di distinguere tra pericolo e soddisfazione, perché solo quando è vicina al primo può sentire la seconda. Beve, fuma erba, prende pillole e rifiuta pasti equilibrati a favore di ciotole di pastina che le ricordano la sua madre italiana, freddamente glamour. Apprendiamo anche che Joan è alla ricerca di una donna di nome Alice e che la figlia di Vic, Eleanor, è in missione per uccidere Joan, cosa che la moglie di Vic, Mary, infuriata e scostante, racconta in telefonate e messaggi pieni d’imprecazioni. Tutte queste donne sembrano in disaccordo, ma una cosa le unisce: ognuna di loro, perfino l’anziana nonna di Joan, ha vissuto un qualche tipo di violenza sessuale. La lezione del libro è che le donne non devono essere vincolate dai desideri degli uomini. Che possono e devono raccontare le loro storie alle loro condizioni.
Bethanne Patrick, The Washington Post

Albert e la balena
312 pagine, 24,00 euro

Albrecht Dürer è stato il primo grande viaggiatore nella storia dell’arte. Ha attraversato l’Europa in lungo e in largo per vedere gemelli siamesi, oro azteco, gondole veneziane e quelle che parevano essere le ossa di un gigante. Ha attraversato le Alpi più di una volta e ha navigato per sei giorni nel gelido inverno del 1520 per vedere una balena su una spiaggia. La nave stava per naufragare, ma in qualche modo raggiunse la riva. La spiaggia era vuota. La creatura aveva preso il largo. Questo nuovo magnifico libro di Philip Hoare prende il titolo da quella storia, ma la usa solo come punto di partenza. La narrazione si trasforma presto in un altro tipo di viaggio, un viaggio avvincente attraverso l’arte e la vita, la natura e la natura umana, la biografia e la memoria personale. I giganti camminano sulla terra: Dürer e Martin Lutero, Shakespeare e Blake, Thomas Mann, Marianne Moore, W.H. Auden, David Bowie. Hoare li evoca come il Prospero della Tempesta di Shakespeare, la sua scrittura è la magia animatrice che porta le persone del passato nel nostro presente e scatena visioni spettacolari lungo il percorso. Hoare ha una prosa di una bellezza fluida e un dono apparentemente illimitato per la testimonianza e l’intuizione. Come Dürer, è conquistato dalle meraviglie di questo mondo. Il Dürer di Hoare è un Colombo o un Copernico, che apre un mondo più vasto.
Laura Cumming, The Guardian

Voltarsi indietro
400 pagine, 22,00 euro

Il nuovo romanzo del colombiano Juan Gabriel Vásquez racconta la vita avventurosa del suo amico regista Sergio Cabrera e soprattutto i suoi anni rivoluzionari al seguito della guerriglia in Colombia. Una lunga educazione sentimentale e ideologica che sfocia in quel delirio che l’ideologia porta sempre con sé, soprattutto quella totalitaria, un virus nocivo che penetra nell’anima di molte persone di valore. Ma la politica non occupa il primo posto. Il libro è soprattutto una testimonianza di vita contemporanea, quella di un uomo reale e al tempo stesso protagonista di un romanzo. Perché il talento del narratore, gli elementi di finzione che aggiunge e la testimonianza stessa si fondono per ottenere un testo che riproduce, e reinventa, quelle scene reali con le loro ambientazioni altrettanto reali. Al centro sta l’abilità del narratore nel raccontare l’esperienza terrificante del suo amico. È una cronaca di un periodo affascinante, di un mondo che pretendeva di essere nuovo e di creare l’uomo nuovo. Vásquez ripercorre la diffusione dell’ideologia maoista e le sue conseguenze su un contesto che era iniquo e folle in tutte le sue dimensioni.
J.J. Armas Marcelo, El Español

Il sogno di Ryōsuke
296 pagine, 20,00 euro

Il sogno di Ryōsuke è un racconto moderno e iniziatico che trasgredisce i codici del bestseller contemporaneo. Ryōsuke è un giovane orfano con tendenze suicide. Suo padre si è impiccato per motivi misteriosi quando lui era bambino. Prima di morire di cancro, la madre gli ha affidato un pacco da consegnare a un certo Hashi, che vive sulla piccola isola di Aburi. È un’occasione per svelare i misteri del passato. Lui e altri due giovani, Tachikawa, un ragazzo vivace, e Kaoru, una ragazza punk, arrivano sull’isola come lavoratori stagionali. Aburi è bella, misteriosa con le sue ripide scogliere e la sua foresta vergine, ma i suoi abitanti sono ostili, rozzi e spesso aggressivi. Refrattari a qualsiasi interferenza esterna, rimangono ferocemente attaccati alle loro tradizioni, come la caccia e lo sfruttamento delle capre. Quando Ryōsuke decide di rimanere a produrre formaggio di capra, come aveva fatto il padre, e va ad abitare in una grotta sacra, si scontra con la vendetta della popolazione. Sotto il fascino di un romanzo d’avventura, Il sogno di Ryōsuke offre una bella riflessione sul passaggio all’età adulta. È un inno alla gioventù contemporanea ferita dalla crudeltà del mondo, ma capace di vivere i propri sogni.
Philippe Chevilley, åLes Échos

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1469 - 15 luglio 2022
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