Cultura Schermi
The gray man
Ryan Gosling, Chris Evans, Ana de Armas
Stati Uniti / Repubblica Ceca 2022, 122’. In sala/Netflix
The gray man (dr)

I fratelli Russo – gli autori dietro i più grandi cataclismi dell’universo Marvel – non sono famosi per uno stile cinematografico pacato. Ma anche per i loro standard il thriller di spionaggio The gray man suona un po’ cacofonico. Oltre alla colonna sonora, al caos contribuisce anche il rumore visivo, fatto d’inquadrature sfocate, gru in picchiata e un montaggio sfrenato, che finisce quasi per soffocare l’azione, ingrediente principale di un film dal ritmo molto serrato. Eppure, nonostante questo sovraccarico sensoriale, non si può negare che The gray man sia molto divertente. L’uomo grigio del titolo è Sierra Six (Ryan Gosling), una spia iperaddestrata e apparentemente immortale che finisce nel mirino dei suoi ex datori di lavoro. Trova una specie di sospettosa complice in Dani Miranda (Ana de Armas), un’agente della Cia costretta a entrare in clandestinità. Entrambi devono vedersela con Loyd Hansen (Chris Evans, perfettamente a suo agio nel ruolo del torturatore sociopatico). Si scontrano elicotteri, esplodono granate e muore una miriade di personaggi secondari tra Praga, la Croazia, Hong Kong e i cieli della Turchia. The gray man è eccessivo in ogni aspetto, budget compreso.
Wendy Ide, The Observer

Secret love
Odessa Young, Olivia Colman, Colin Firth
Regno Unito / Germania 2021, 104’. In sala
Secret love (dr)

Ci sono tante cose che fanno apprezzare il primo film in inglese della regista francese Eva Husson, adattamento del racconto Mothering sunday di Graham Swift. Raccontando l’amore clandestino tra persone di classi sociali diverse, Secret love riesce a evitare l’asfissiante atmosfera dei drammi in costume attraverso una regia piuttosto lirica, scene di sesso abbastanza esplicite e una sceneggiatura che salta avanti e indietro su tre piani temporali. Al centro dell’azione, ambientata nell’Inghilterra del 1924, c’è la rovente relazione tra Jane (Odessa Young) e Paul (Josh O’Connor), il figlio dei vicini di casa dei suoi datori di lavoro, i coniugi Niven (Colin Firth e Olivia Colman) che si consuma proprio mentre la famiglia di Paul e i Niven sono tutti insieme a pranzo. Presto si capisce che il rapporto tra Jane e Paul è destinato a finire in fretta, mentre il film compie un doppio salto in avanti: negli anni cinquanta quando Jane è incoraggiata a scrivere dal suo compagno filosofo (Sope Dirisu); e poi ai giorni nostri, quando Jane (interpretata da Glenda Jackson, al suo ritorno sul grande schermo dopo decenni) è una scrittrice affermata. Questa struttura non aiuta a immedesimarsi con Jane e la cosa più convincente del film è l’atmosfera del dolente dopoguerra del Regno Unito, evocata magnificamente da Colman e Firth.
Ian Freer, Empire

Persuasion
Dakota Johnson, Henry Golding
Stati Uniti 2022, 107’. Netflix

La grande ironia di questo nuovo, parzialmente attualizzato, adattamento dell’ultimo romanzo di Jane Austen è che restituisce il suo difficile rapporto con il materiale originale ottocentesco in una modalità repressa, passivo-aggressiva, lontana dalla visione tagliente della società che proponeva la grande scrittrice. Per fare un esempio, il contrasto tra i dialoghi moderni e il linguaggio proprio del periodo in cui è ambientato il romanzo, finiscono per far sembrare fasulli entrambi gli stili.
Teo Bugbee, The New York Times

Shark bait
Holly Earl, Jack Trueman
Regno Unito 2022, 87’. In sala

In questo thriller deprimente e poco fantasioso, cinque amici decidono di concludere il loro scatenato spring break rubando delle moto d’acqua e rimangono poi in panne, intrappolati in acque infestate da squali. A vedere i cinque idioti all’inizio del film mentre twerkano, bevono birra e cavalcano le moto d’acqua al grido di ride or die, vengono in mente gli amici di Derek Zoolander che in una scena ormai leggendaria si fanno gavettoni di benzina. Peccato che in questo caso manchi l’elemento satirico. I personaggi sono terribilmente superficiali e non aiuta il fatto che esprima più carisma l’occhio freddo e mortale dello squalo che tutto il resto del cast.
Phil Hoad, The Guardian

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1470 - 22 luglio 2022
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