Nella penultima pagina di questo sorprendente libretto c’è un paragrafo che mette il suo tema in una prospettiva nitida: “Vedevo che il sesso e la religione erano sempre in lotta per lo stesso terreno – entrambi con le loro rivendicazioni, le loro promesse di trasporto – e ognuno s’imbatteva nella breccia lasciata dall’altro, ognuno cercava di colmare le mancanze dell’altro. Forme di devozione, forme di consolazione”. Un’idea di paradiso segue sei narratori diversi tra loro mentre si fanno strada attraverso varie forme di devozione: a un’arte, a una fede, a un’altra persona. Silber guida il lettore giocosamente dalla Francia dei nostri giorni a New York o alla California, dalla Venezia del cinquecento alla Cina della ribellione dei Boxer. Tra i suoi protagonisti una showgirl su una nave da crociera, un insegnante di danza sadico, la poeta Gaspara Stampa, la moglie di un missionario cristiano dell’ottocento, un insegnante di storia parigino vedovo e un giovane viaggiatore statunitense che si avvia a una paternità precoce. Silber ha la capacità di racchiudere un’intera esistenza in qualche decina di pagine. Con un tocco leggero, individua il modo in cui nella vita le intenzioni e i risultati possono separarsi.
Michael Upchurch, The Seattle Times
Jean-Christophe Rufin è un uomo dalle mille vite. Medico, pioniere dell’ong Medici senza frontiere, accademico, romanziere di successo, coltiva anche una passione non tanto segreta: la montagna. Non sorprende che abbia fatto delle alte montagne l’ambientazione del suo nuovo romanzo. Basato in parte sul racconto di un amico, Fiamme di pietra è una bella storia d’amore tra due persone che la montagna unisce e allontana. Guida alpina a Chamonix, nel cuore del massiccio del Monte Bianco, Rémy ha una relazione dopo l’altra. Come una sorta di “gigolo della neve”, preferisce conquiste facili (e stagionali), e percorsi frequentati, a differenza di suo fratello, alpinista di alto livello. Fino al giorno in cui il protagonista s’innamora di Laure, una cliente neofita che lavora a Parigi nell’alta finanza. Un abisso separa i due amanti. Fiamme di pietra esplora il percorso roccioso che dovranno intraprendere l’uno verso l’altra. E a volte si ha l’impressione, con l’avanzare del romanzo, che la passione per la montagna e quella amorosa siano altrettanto pericolose. “Sono stato immerso per anni in questi luoghi, in queste atmosfere e in queste luci”, spiega Rufin. “E tutto questo romanzo è un pretesto per fare una specie di inno, un omaggio alla montagna, uno dei pochissimi luoghi in cui accettiamo l’idea che possiamo semplicemente assumerci la responsabilità della nostra vita. Un tipo di libertà che forse esiste solo in mare e in montagna”.
Christian Desmeules, Le Devoir
Le cinque ferite è nato in forma di racconto. In prossimità della Pasqua, in un villaggio del New Messico, Amadeo – un disoccupato di 33 anni, che soffre di alcolismo e vive con la madre – si prepara a fare la parte di Gesù in un rito che rievoca la crocifissione. Porta la croce e poi si fa inchiodare le mani davanti alla folla, tra cui la figlia quindicenne Angel, incinta di otto mesi. Oggi quel racconto, scritto nel 2009 per il New Yorker, è diventato un romanzo a tutto tondo su tre generazioni che lottano per quella redenzione che Amadeo manca in modo plateale sulla croce. Angel reagisce con frustrazione: ciò di cui ha davvero bisogno è un padre che la aiuti. Il villaggio di Las Penas può essere immaginario, ma i problemi delle sue famiglie latine sono fin troppo reali: vite spezzate dalla disoccupazione, dagli abusi, dalla guida in stato di ebbrezza e dalla tossicodipendenza. Il lettore si ritrova calato in questi personaggi e nel loro mondo, sognando una vita migliore, proprio come loro. Le cinque ferite è una storia coinvolgente che fa i conti con il prezzo della redenzione.
Holly Williams, The Guardian
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