Freddie (Park Ji-min) è una ragazza fuori dagli schemi, che vive sul filo delle sue provocazioni e dei suoi colpi di testa. Nata in Corea del Sud, è stata poi adottata da una coppia francese. Arrivata quasi casualmente a Seoul, per curiosità si mette sulle tracce dei suoi veri genitori. Non ci vuole molto a rintracciarli e qui cominciano i problemi. È come se i suoi genitori adottivi avessero passato il ferro da stiro sulle vere origini di Freddie. La ragazza, di per sé, è l’incarnazione della rivolta, solo in parte addolcita dalla musica pop e dalle feste continue dei giovani di Seoul.
Clarisse Fabre, Le Monde
Francia / Germania / Belgio / Corea del Sud / Romania / Cambogia / Qatar 2023, 119’. In sala
Giappone / Francia / Filippine 2022, 113’. In sala
Nel terrificante 2022: i sopravvissuti, ambientato appunto nel 2022, Edward G. Robinson interpretò in modo commovente un uomo anziano che abbraccia serenamente l’eutanasia. Plan 75, il discreto ma audace esordio di Chie Hayakawa, lo evoca, immaginando un Giappone più o meno contemporaneo in cui il governo offre servizi di eutanasia ai cittadini anziani. Con qualche forzatura, l’idea inquadra ansie reali in un paese con una popolazione sempre più vecchia. Il dramma molto sobrio ruota intorno a Michi, una donna di 78 anni molto indipendente a cui, all’inizio, il programma governativo di suicidio assistito sembra un eccesso. Ma poi la sua vita diventa più precaria, trova morta una sua amica, e comincia a pensarci su. Hayakawa evita di scivolare nella satira o nel distopico, rimanendo plausibile e lievemente inquietante. Fondamentale il ruolo di Chieko Baishō per non farci cadere nella più cupa disperazione.
Nicolas Rapold, The New York Times
Stati Uniti 2022, 98’. In sala
Non è assurdo riferirsi a questo grintoso ed emotivo dramma urbano come a un “affare di famiglia”. Perché parla di droga, spaccio e dipendenza, ma soprattutto di come questo pesa su un quartiere (Fishtown, a Filadelfia) e su una famiglia che ci vive. E poi i protagonisti del film sono due dei figli di Sean Penn e Robin Wright, Dylan e Hopper, e Rosanna Arquette e sua figlia, Zoë Bleu Sidel. Frankie (Hopper Penn) ha trent’anni e si dà da fare come può per aiutare la sorella alcolizzata e il nipote adolescente. Quando incontra la studente muta Jane, Frankie s’illude di poter dare una svolta alla sua vita. Le insidie che minano le aspirazioni di Frankie sono tutte abbastanza convenzionali, ma il cast è di prim’ordine e Fuller mostra un ottimo potenziale.
Roger Moore, Movie Nation
Francia / Belgio 2022, 98’. In sala
Difficile rimanere insensibili di fronte a questa opera prima tanto aspra quanto delicata di una giovane regista che per più ragioni si può considerare erede dei fratelli Dardenne. La polizia irrompe in una casa per arrestare un uomo sotto gli occhi della figlia di dodici anni, Dalva, vestita come una donna-bambola (trucco, chignon, pizzi). Separata dall’unico uomo della sua vita, che le ha dato tutto ma le ha anche tolto tutto, Dalva si ribella alle regole pensate per proteggerla. Per arrivare alla serenità la strada è lunga e accidentata. Raramente si era vista un’evocazione così sottile dei meccanismi di controllo esercitati all’interno di una cerchia familiare. Emmanuelle Nicot, sempre alla giusta distanza dall’orrore, riesce a mantenere alta la tensione e firma un’opera quasi luminosa.
Jérémie Couston, Télérama
Stati Uniti 2023, 107’. In sala
Nel primo Book club, la vita di quattro amiche non più giovani era sconvolta dalla lettura di Cinquanta sfumature di grigio. Nel secondo capitolo i libri sono diventati irrilevanti. Le amiche partono per festeggiare l’addio al nubilato di una di loro: Roma, Firenze, Venezia… Le interpretazioni delle quattro star sono sottomesse da una sceneggiatura zoppicante e tutto annega in uno sciroppo di paternalismo.
Peter Bradshaw, The Guardian
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