Cultura Libri
L’ospite
280 pagine, 18,00 euro

Emma Cline sa scrivere in modo luminoso sulla nebulosità del desiderio femminile. È abile nel ritrarre il calore impetuoso della lussuria – non necessariamente rivolta al sesso, ma anche al potere e al lusso – con fredda noncuranza. Il romanzo segue Alex, una lavoratrice sessuale ventenne che soggiorna per l’estate da Simon, un ricco mercante d’arte sulla cinquantina, a Long Island. Simon non sa nulla della professione di Alex. Non sa nemmeno che Alex è completamente al verde: i suoi coinquilini l’hanno sfrattata dall’appartamento di Manhattan perché non pagava l’affitto e la maggior parte dei suoi clienti abituali se ne sono andati. Non avendo altre prospettive, Alex viaggia con Simon “verso est”. Partecipa a una festa organizzata da una ricca amica di lui, Helen. La cosa più interessante di Helen è che ha un secondo marito molto più giovane, Victor, ed è proprio su Victor che Alex mette gli occhi. Simon li sorprende e rispedisce Alex nel vuoto della sua vita a Manhattan. Alla stazione ferroviaria, però, Alex escogita un piano. Decide di aspettare il momento giusto, andando alla deriva tra le case estive attraverso una combinazione di autostop, occupazioni abusive, feste e seduzione, fino alla fine dell’estate, quando con Simon riderà di tutto questo e Alex potrà tornare a far parte della sua vita agiata. Evocativo e a tratti incandescente, L’ospite è una storia sul modo in cui le persone si trasformano in fantasmi per diventare più visibili.
Michelle Hart,Los Angeles Times

Il passero
456 pagine, 22,00 euro

Il protagonista del romanzo di Hynes è uno schiavo orfano che non conosce la sua età, le sue origini e il suo nome. Vive nella città fatiscente di Carthago Nova (l’attuale Cartagena, in Spagna) durante gli ultimi giorni dell’impero romano. Il suo mondo è confinato nel luogo in cui è costretto a lavorare, che è “una cucina angusta e fumosa e uno stretto giardino di dieci passi”.

La cucina fa parte di Helicon, un bordello con taverna. Qui il ragazzo dorme in un angolo, in mezzo agli scarafaggi. È affascinato dagli uccelli e per questo si fa chiamare Passero, un nome che gli permette di entrare in un mondo immaginario dove può dimenticare la paura e il dolore e volare alto sopra i confini della sua travagliata esistenza. L’unica amica di Passero è Euterpe, una delle prostitute che cerca di educarlo e curarlo. Ma nel mondo di Helicon non c’è posto per la gentilezza ed Euterpe non ha alcun potere contro il gestore del bordello, Audo. Passero ci dice che “Audo è un martello e ogni problema è un chiodo”. Quando gli abitanti di Carthago Nova si convertono al cristianesimo, il bordello comincia a perdere denaro e Audo si rende conto che Passero è “un bel ragazzo”. “Lettore, so che sai come andrà a finire”, dice Passero. Il lettore in effetti lo sa. Euterpe e Passero decidono di tentare la fuga. Ma sappiamo che non è possibile un lieto fine. Di solito, uno scrittore usa la tecnica dell’anticipazione per mantenere l’interesse del lettore. In questo caso, la prefigurazione è usata per uccidere qualsiasi aspettativa. Alice Jolly, The Guardian

Come ogni cosa in questo paese
128 pagine, 16,00 euro

Quando leggerete il nuovo libro di Colum McCann, saprete cosa significa ascoltare una sinfonia senza strumenti. In due racconti e una novella ambientati nella nativa Irlanda, McCann mette i bambini al centro di storie moralmente complesse. Attraverso di loro trasmette profondità emotiva e intellettuale. Nel racconto che dà il titolo al libro, Katie è costretta a scegliere tra la lealtà verso il padre cattolico e la gentilezza verso i soldati britannici che hanno aiutato a salvare il cavallo da tiro della famiglia. Il padre e il cavallo sono tutto ciò che rimane di un tempo più felice, ma lei è motivata da un principio più alto e, in un atto che cambia il suo mondo, rischia di scatenare la rabbia del padre piuttosto che negare la gratitudine ai soldati. Nel racconto Sciopero della fame, McCann si sposta a Galway. Qui la maturità di un adolescente è segnata dallo sciopero della fame dello zio. Kevin non lo ha mai conosciuto, eppure ne riproduce la protesta, affidandosi ai giornali. Il risultato sorprendente di McCann è che non risuona mai una nota dissonante nonostante la dissonanza nelle vite dei suoi personaggi.
Denise Gess,
The Washington Post

L’uomo che amava i libri
320 pagine, 18,00 euro

L’uomo che amava i libri ci trascina avanti e indietro nella vita di Bob, bibliotecario in pensione. Il romanzo è ambientato principalmente a Portland, nell’Oregon. La commedia giocosa e un po’ burlesca che lo attraversa culmina, verso la fine del libro, in un flashback di cento pagine che ci riporta al 1945, quando Bob, a undici anni, scappa di casa e salta su un treno. Lì lo aspetta una vera e propria avventura con un duo di vaudeville, Ida e June, e i loro cani da spettacolo. Questa digressione è solo apparente: l’episodio della fuga è un momento chiave nella vita del protagonista. Il libro si apre nel 2005, quando Bob si sveglia e scopre che “aveva di nuovo sognato l’Hotel Elba, una località costiera ormai scomparsa”. Era lì che era finito con Ida e June. I sogni sono vividi e provocano una forte reazione. Ecco quindi un indizio che la vita dell’uomo non è esattamente come sembra. O che, almeno, alcune parti della sua vita sono sfuggite alla narrazione ufficiale di un’intera carriera di bibliotecario e di una vita vissuta in solitudine. Bob, per certi versi, rimane una pagina bianca. Funge da punto fermo, da custode della continuità. Attorno a lui ruotano personaggi memorabili, passati e presenti. E avrà sempre l’Hotel Elba.
Isabel Berwick, Financial Times

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1536 - 3 novembre 2023
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