Appunti. 1) Dir male della madrepatria è una cosa, dir male dei governanti è un’altra. Non confondiamo i due piani. Se vado all’estero e dico: “L’Italia è brutta” sto dicendo male del paese dove sono nato; se vado all’estero e dico: “Da Meloni, Salvini e camerati in carica mi aspetto ancora peggio di quanto ha fatto Berlusconi, il loro interessatissimo padrino” sto dicendo male di coloro che, secondo me, faranno sfracelli. Patriota non è chi, in ogni sede, critica chi ha nuociuto, nuoce e nuocerà al suo paese? 2) I mezzi d’informazione hanno auscultato ossessivamente Meloni per sentire che tipo di premierato aveva in pectore; il premierato, anche grazie alle espettorazioni avvelenate di Berlusconi, si è rivelato molto cagionevole; Mattarella lo caverà fuori malgrado il tanfo della vodka di Putin? 3) I saggi dicono: Meloni, che lo voglia o no, tossicchierà alla fine una creatura equilibrata, non di stradestra ma di semidestra. Gli esigenti invece vogliono che i fascisti si dichiarino immediatamente antifascisti, sennò si mette male. Il volgo cinico sa bene che Parigi vale non solo una messa ma, se necessario, anche un 25 aprile. Meloni gli darà ragione e accontenterà più gli esigenti che i saggi? 4) E l’elettorato di destra? È in fermento dalla fine della guerra fredda. Nel percorso da Berlusconi a Salvini, da Salvini a Meloni, ha avanzato richieste sempre più radicali. Tacerà?

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1483 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati