Le Olimpiadi di Pechino del 2008 erano state considerate una celebrazione dell’ascesa economica e geopolitica della nuova Cina. Nonostante le dimostrazioni di potere, i partecipanti ricordano soprattutto l’atmosfera calorosa e ospitale. Molti governi occidentali avevano trovato in quell’evento la conferma delle loro previsioni ottimistiche su un paese sempre più integrato nella comunità mondiale, che si sarebbe avvicinato al modello occidentale.
Le Olimpiadi invernali che si aprono il 4 febbraio si svolgeranno in una Cina e in un contesto globale molto diversi. I giochi si terranno in un “circuito chiuso” in cui 1.100 spettatori saranno isolati dalla popolazione cinese. Questa bolla dovrebbe scongiurare i contagi, in base alla politica “zero covid” di Pechino. Ma è anche una metafora della Cina moderna, che ha abbandonato il dialogo con l’occidente e l’idea di far parte di un ordine globale guidato da questo. Molti cinesi pensano che sia colpa degli occidentali. Gli Stati Uniti sono diventati sempre più ostili verso un paese che considerano il loro principale avversario, e la guerra commerciale scatenata da Donald Trump non è stata fermata dall’arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca. In realtà la svolta è arrivata prima. Nel 2008 gli Stati Uniti e i loro alleati pensavano ancora che coinvolgere la Cina nel commercio globale avrebbe favorito la classe media cinese, che avrebbe poi chiesto maggiori libertà politiche. Oggi la Cina ha una solida classe media, un numero record di miliardari e un’economia potente, ma è diventata più autoritaria all’interno e più aggressiva all’esterno. Un documento del Partito comunista trapelato nel 2012 metteva in guardia contro le “pericolose” idee sulla democrazia, la società civile e i valori universali che circolavano in Cina.
Il presidente Xi Jinping, in carica dal 2013, ha agito con decisione per fermare quelle idee. Sotto la sua guida il regime ha represso gli uiguri nello Xinjiang e l’opposizione a Hong Kong, ha stroncato qualsiasi dissidio interno e limitato l’imprenditoria privata. Ha rivendicato la propria sovranità sul mar Cinese meridionale e respinto le critiche dall’estero. Per questo le Olimpiadi invernali saranno boicottate da alcuni governi. Ma alla leadership cinese non importa. I mezzi d’informazione diranno che i giochi sono stati un grande successo, nonostante la pandemia e l’ingerenza dell’occidente. Le speranze che la Cina entrasse a fare parte dell’ordine internazionale sono state disattese, e le Olimpiadi del 2022 potrebbero segnare una tappa nel tentativo di Pechino di crearne uno nuovo. All’occidente non resta che chiedersi come abbia fatto a fraintendere tanto la Cina. ◆ as