Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata il 19 dicembre 2024 in Iran durante un viaggio di lavoro, è stata rilasciata l’8 gennaio. Sala, che aveva un visto da giornalista, era stata accusata di aver violato le leggi della Repubblica islamica, ma i funzionari iraniani non avevano fornito altri dettagli. Annunciando il decollo da Teheran dell’aereo che riportava a casa la giornalista, il governo italiano ha sottolineato che il rilascio è avvenuto “grazie all’intenso lavoro dei canali diplomatici e di intelligence”. Sala, 29 anni, è stata in carcere per venti giorni e ha raccontato alla famiglia di essere stata tenuta in cella d’isolamento, con solo due coperte e una luce sempre accesa. Anche l’agenzia di stampa Fars, vicina ai Guardiani della rivoluzione islamica, ha diffuso la notizia del rilascio di Sala. Il giornalista Daniele Raineri, compagno di Sala, ha commentato che l’attesa è stata “straziante” ma che l’Italia ha fatto “un lavoro eccezionale”. Non è chiaro come sia stato ottenuto il rilascio.

La giornalista era stata presa in custodia tre giorni dopo che la polizia di Milano aveva arrestato Mohammad Abedini Najafabadi, un iraniano di 38 anni ricercato negli Stati Uniti. Abedini è accusato da Washington di aver fornito componenti per droni ai Guardiani della rivoluzione, la principale forza militare del paese.

L’Iran ha spesso incarcerato stranieri e cittadini con doppia nazionalità per ottenere concessioni dai loro paesi, tra cui lo scambio di prigionieri, ma il 7 gennaio i funzionari iraniani avevano dichiarato che non c’era un collegamento tra l’arresto di Abedini e quello di Sala. Il giorno dopo l’avvocato di Abedini in Italia, Alfredo De Francesco, non ha risposto alle domande sugli sviluppi del caso. Ha detto di essere felice del rilascio di Sala e che ora deve concentrarsi sul suo cliente.

La visita di Sala in Iran è stata la prima dal 2021 e da allora molte cose sono cambiate nel paese. È stato eletto un nuovo presidente, il conflitto strisciante con Israele è entrato nel vivo e Bashar al Assad, presidente della Siria e alleato di lunga data, è stato recentemente spodestato. Sala, giornalista e autrice di podcast, voleva documentare il clima che stava cambiando. Ha intervistato una comica e ha fotografato nei caffè e per le strade delle donne che non indossavano il velo, pubblicando una selezione di immagini su Instagram e descrivendole come “i nuovi volti e le nuove strade di Teheran”.

Il 19 dicembre intorno a mezzogiorno, mentre Sala si preparava a lasciare l’hotel, il suo telefono è stato scollegato da internet, ha raccontato una persona vicina alla famiglia. Per ventiquattr’ore non si sono avute sue notizie, fino a quando l’aereo con cui sarebbe dovuta partire è decollato senza di lei. Poi la famiglia ha ricevuto una telefonata. “Sono stata arrestata”, ha detto Sala. “Non sono ferita”. La notizia è diventata pubblica il 27 dicembre, quando la giornalista ha ricevuto la visita dell’ambasciatrice italiana in Iran. Il caso ha dominato i titoli di giornali e tv in Italia e il presidente della repubblica Sergio Mattarella l’ha citato nel messaggio di fine anno. La presidente del consiglio italiana Giorgia Meloni ha telefonato ai genitori di Sala l’8 gennaio per informarli del suo ritorno. ◆ fg

Il viaggio e l’arresto

12 dicembre 2024 Cecilia Sala, giornalista del Foglio e autrice del podcast quotidiano Stories (Chora Media), arriva a Teheran.

16 dicembre Il cittadino iraniano Mohammad Abedini Najafabadi è arrestato in Italia su richiesta degli Stati Uniti, che lo accusano di aver trasferito illegalmente tecnologie sensibili.

19 dicembre Sala è arrestata con l’accusa di aver “violato le leggi” della Repubblica islamica.

27 dicembre Si diffonde la notizia dell’arresto di Sala. L’ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei, incontra la giornalista in carcere.

6 gennaio 2025 L’Iran esclude qualsiasi legame tra l’arresto di Abedini e quello di Sala.

8 gennaio Sala è rilasciata e torna in Italia.


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Questo articolo è uscito sul numero 1596 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati