I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana
la freelance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.
Asciutto, breve, pesante d’impatto ma leggero come lettura. Queste sono le parole che userei per descrivere l’ultimo libro di Claudio Morandini, La conca buia. La storia del sindaco Franco Gavaglià e della sua assurda campagna elettorale, è anche divertente a tratti, ma eviterei comunque di inserire quella parola nell’elenco dei suoi pregi. Lo evito perché non voglio creare delle false aspettative. Insomma La conca buia è tutt’altro che una commedia. È un libro abbastanza breve e piuttosto scorrevole, che lascia nel lettore un segno forte e importante, una traccia profonda come l’impronta di una scarpa da montagna nel fango umido. E leggerlo richiede lo stesso sforzo di una camminata in montagna. Hai una meta, un punto da raggiungere, un picco magari, ma il cammino verso quella destinazione offre tantissime emozioni e impressioni: bellezza, stanchezza, sudore, risate e dolore. Poi alla fine ci si arriva, e solo allora si può dire se la gita valeva la fatica. Essendo arrivata all’ultima pagina di La conca buia, posso dire con certezza che ne è valsa la pena. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1533 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati