I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana la freelance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.

Se siete in cerca di un libro difficile da chiudere, o da smettere di leggere, ho quello che fa per voi. La storia di Rosamund Fischer, la bambina cresciuta accanto al campo di concentramento di Auschwitz e poi diventata l’indossatrice preferita di Balenciaga in Spagna e in Francia, prima di sposarsi e trasferirsi negli Stati Uniti, è estremamente coinvolgente. Un giornalista insistente costringe Rosamund ormai anziana e vedova a ricordare tutto ciò che ha voluto dimenticare per una vita intera: la sua infanzia, quando non si chiamava Rosamund, ma Inge Britt, e abitava con tutta la famiglia in una splendida villa in Polonia, accanto al campo dove più di un milione di persone persero la vita. Tramite il racconto di Rosamund entriamo nella bolla di felicità della piccola Inge che gioca con i fratelli in un giardino dove crescono mele e fragole, che però la madre non gli permette di mangiare senza prima lavarle, perché spesso tira un vento forte che porta tanta cenere. Quella di Inge è una felicità su cui si allungano ombre molto buie. Si percepisce presto il dubbio che ha inseguito Inge e poi Rosamund per tutta la vita: doveva capire? O meglio, è colpevole anche lei? ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1568 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati