I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana la freelance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.
Si nota subito che è un racconto di un’altra epoca. Non solo perché la storia si svolge qualche decennio fa, ma anche per come è scritto. Non che sia un segreto: Un viaggio controvoglia fu scritto negli anni sessanta ma è stato trovato e pubblicato postumo da Pietro Gavagnin, figlio di Paolo, morto nel 2023. Leggendolo, si fa qualche passo indietro e si affonda in un passato non troppo remoto. Niente che non abbiamo l’abitudine di fare spesso. In questo caso poi, parlando di letteratura, non serve neanche un particolare sforzo d’immaginazione. Anzi, il tono, la nitidezza e la chiarezza con cui è scritto questo piccolo racconto per me sono stati quasi un sollievo, una pausa della letteratura spesso troppo pretenziosa con cui si combatte oggi. Inoltre, nel caso di Un viaggio controvoglia sembra quasi più di vedere un film che di leggere un libro. Non è un grande librone e si legge in un paio d’ore. Il mio consiglio è di sistemarsi su una poltrona comoda, spegnere il telefono e lasciarsi trascinare nella Sardegna di quegli anni. Al di là dell’ambientazione, poi, il libro è avvincente e spinge ad arrivare in fondo. Insomma, davvero una bella esperienza. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1585 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati