Sono davvero eloquenti i silenzi nei racconti del turco Ali Çetinkaya. In verità sono raccolte anche altre storie, più brevi, di una o due tavole, con molto testo, tra cui un paio di cartoline realizzate per lo spazio di Graphic journalism di Internazionale. In compenso i racconti senza un solo dialogo sono davvero lunghi. Il tutto è riunito per la nuova collana Animals, figlia dell’omonima rivista diretta da Laura Scarpa per Coniglio editore nel biennio 2010-2011, e che comprende anche un altro titolo, Battiti di Lorena Canottiere (con ben quattro cartoline realizzate per Internazionale). Qui, sia quanto letto per la prima volta sia quel poco che era rilettura, ci ha incantato e fatto riflettere. In queste narrazioni in maggioranza dal taglio teatrale, surreale e un po’ beckettiano, a cui fa da contrappunto il segno realista, espressionista e un po’ acre dell’autore, è evidente il tema dominante: “l’altro” che è in noi (o siamo noi stessi). Ma c’è anche molta solitudine, altro elemento pervasivo. Tuttavia si coglie un forte desiderio di ritrovare l’essere umano al di là delle fazioni etniche e culturali, particolarmente esplicito nelle due cartoline per Internazionale ma anche nella prima delle tre singole tavole che compongono Conversazioni accidentali. Al di là dell’ossessione malsana e alienante, dell’oppio dei popoli rappresentato dai confini. Perché “dare troppa attenzione ai confini, ti farà vedere nemici ovunque, anche in te stesso”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1518 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati