Monumentale follia utopica, magma che fonde immaginari di paccottiglia in una sorta di ultra-kitsch d’autore. Coppola trasfigura l’estetica asettica e omologata dei blockbuster.
Se alla società occidentale e al suo cinema manca il senso di gravità delle cose, ne è il rovescio il cinema dell’iraniano Rasoulof, che mette in scena la prigionia di un’intera società.
Limpido come un documentario notturno sull’India delle donne di oggi, ma velato di un blu onirico e scintillante. Una grande regista è nata.
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Questo articolo è uscito sul numero 1565 di Internazionale, a pagina 85. Compra questo numero | Abbonati