Secondo la Goldman Sachs, una ricerca con ChatGpt richiede quasi dieci volte più elettricità di una ricerca di Google, il che farebbe raddoppiare le emissioni di carbonio dei data center nei prossimi anni. A minimizzare i timori sull’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale (ia) ci prova Bill Gates, il fondatore della Microsoft, che investe nell’ia e anche in un fondo per la transizione energetica. “I data center rappresentano, nel caso più estremo, un aumento del 6 per cento della domanda di energia”, dice Gates, secondo cui l’efficienza della tecnologia supererà con i suoi benefici il consumo energetico. Ma anche Gates ammette che raggiungere zero emissioni di carbonio entro il 2050 è assai improbabile. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1571 di Internazionale, a pagina 76. Compra questo numero | Abbonati