“Non do alla Meta il permesso di usare i miei dati, le informazioni del profilo o le foto”. Negli ultimi giorni più di seicentomila persone, tra cui diverse celebrità, hanno condiviso su Instagram un messaggio identico per negare all’azienda Meta il diritto di usare i loro post per addestrare l’intelligenza artificiale. Si tratta di una falsa pista: “Condividere questa storia non conta come un’obiezione valida”, spiega un portavoce della Meta. Per opporsi, se si abita nell’Unione europea, bisogna andare nelle impostazioni del proprio profilo dedicate alla privacy. Come scrive Time, “non è la prima volta che gira una simile bufala sulla privacy, su Face­book c’erano già stati casi simili nel 2012”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1583 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati