Norberto Bobbio sarebbe stato un ospite “naturale” di Alla scoperta del ramo d’oro (Rai3), il programma condotto da Edoardo Camurri di cui la Rai ha deciso la chiusura anche se piaceva a una platea che da Jovanotti arriva fino al fisico Giorgio Parisi. Con Camurri, Bobbio avrebbe forse conversato di scienze politiche, così come fece nel 1985 con un altro straordinario autore, Renato Parascandolo, ideatore di MediaMente, format sui nuovi linguaggi ancora oggi insuperato. Il filosofo torinese parlò a lungo del rapporto tra bene pubblico e iniziativa privata, della necessità per la sinistra di trovare un lessico ideale senza il quale sarebbe stata solo una destra in minore, dello scarso senso assembleare di partiti e sindacati e delle due regole auree per valutare il tasso di democrazia in un’istituzione: tutti devono partecipare alla decisione e la decisione dev’essere presa a maggioranza dopo una libera discussione. Una chiacchiera ancora attuale. Eppure alla fine il senatore chiese di non mandarla in onda perché “non si può discutere di filosofia in tv”. Di fronte al capriccio da intellettuale, Parascandolo gli chiese di aspettare almeno il montaggio. “Quando gli telefonai per invitarlo alla visione, Bobbio rispose che i miei argomenti lo avevano già convinto e che avrebbe visto la puntata con la moglie, direttamente in onda”. La tv era pronta per la filosofia. Bravo Bobbio a capirlo e bravo l’autore a persuaderlo. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1545 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati