Le ingerenze di Elon Musk nella politica interna dei paesi europei e la decisione di Mark Zuckerberg di porre fine alla collaborazione di Meta con i fact checker mostrano non solo quanto potere abbiano assunto i magnati della Silicon valley, ma quale impatto possa avere l’uso che decidono di farne. Tutto questo potere (insieme ai soldi su cui si fonda) gliel’abbiamo dato noi nel corso di questi decenni, usando i loro servizi in modo apparentemente “gratuito” senza renderci conto che in realtà li pagavamo e soprattutto che ci hanno manipolati. Per cambiare direzione, abbandonare l’approccio irriflesso alla tecnologia e sviluppare consapevolezza sulla porzione sempre più grande della nostra vita occupata da telefoni e social network, è utile sottoporsi agli esercizi proposti in questo libro.
Sviluppati dai suoi autori nel corso degli ultimi anni in seminari e laboratori con bambini e adulti, permettono di uscire dall’incanto in cui viviamo e passare dalla prospettiva abituale, in cui usiamo i nostri dispositivi come finestre attraverso cui osservare, filtrato, il mondo, a un punto di vista cosciente e critico in cui mettiamo a fuoco questi stessi dispositivi e le applicazioni che li fanno funzionare, capendo ciò che possono darci e ciò che ci chiedono in cambio. Così, facendo un passo indietro e allargando lo sguardo, possiamo guadagnare profondità e cominciare, infine, a liberarci. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1596 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati