Invenzioni extra-realistiche
“Novecentista” per eccellenza, Bontempelli è autore di due delle più belle storie fantastiche della nostra letteratura, La scacchiera davanti allo specchio (1922) e Il figlio di due madri (1929), inquietante esempio di “realismo magico”. Siamo agli inizi del novecento e Mario, un bambino di sette anni di buona famiglia borghese, si stranisce al parco e chiede della madre ma poi non la riconosce, e dice di non chiamarsi Mario ma Ramiro. Angosciata, la madre lo porta dove lui la guida, da un’altra madre, proletaria, il cui figlio era morto sette anni prima nel preciso momento in cui Mario nasceva. Cosa accadrà del bambino e delle sue due madri? Nella Roma di tanto tempo fa e lungo le coste del Tirreno, l’autore guida da maestro una storia di reincarnazione che la letteratura di oggi non dovrebbe ignorare.
Presso un nuovo editore tornano altri inquietanti esempi di un’invenzione extra-realistica, nel Racconto grosso e altri di Paola Masino, che fu compagna di Bontempelli e scrisse il geniale Nascita e morte della massaia (La tartaruga 1982). Una delle rare scrittrici delle avanguardie storiche europee. “Vi sono più cose in cielo e in terra” eccetera, disse Amleto, e quelle immaginate non sono certo le meno istruttive e, soprattutto, le meno inquietanti e coinvolgenti. ◆