In estate è bello leggere storie d’avventura. E Jēkabs e i cani di Riga ha proprio il profumo dell’estate. Ha il grande pregio di trasportarci a est, a Riga, una città giovane, imprevedibile, dove le leggende locali si mischiano con l’adrenalina che ogni ragazza cerca. La leggenda è una leggenda d’acqua e anche di parole: non si deve pronunciare la frase “Riga è pronta”, perché chiunque la dirà potrà portare catastrofe sulla città. Così nessuno la dice. Nessuno si azzarda. Ma ecco arrivare Jēkabs, che è un tipo sveglio, pronto a ogni birichinata, a ogni esplosione di gioia e dolore. Lui vorrebbe che una cometa si abbattesse sulla città o appunto che le acque della Daugava, il fiume che la attraversa prima di gettarsi nel Baltico, facessero naufragare ogni cosa. Jēkabs non è cattivo, ma si annoia. E vorrebbe vedere qualcosa di diverso sul fiume: navi d’oro e d’argento, creature bellissime e sogni luminosi. Quindi pronuncia la famosa frase e viene spedito dall’altra parte della città, dove, paradossalmente, troverà un tesoro. Anzi più di uno: una muta di cani con cui vivrà le cose più belle e stupefacenti, per un’estate indimenticabile. Un libro che vincerà la noia di chiunque e lo farà con una lingua bellissima e spumeggiante. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1567 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati