Magia è una parola che a volte andrebbe sezionata. Ne parliamo al singolare, ma forse è plurale. Quello che pensiamo sia magia non lo è. E quello che non ci sembra magia lo è eccome. La storia di Sara Bongiovanni ci parla proprio di questa pluralità. E lo fa attraverso un personaggio simpatico, un po’ goffo, con un cespuglio di capelli in testa e occhi grandi come due laghi di montagna. Ellie è figlia dei maghi della terra che insieme ai maghi del fuoco, dell’acqua e dell’aria, dominano la città del tuono tenendo sotto controllo gli elementi e la vita. C’è un’arte che si tramanda di generazione in generazione, e che è la base della sopravvivenza in questa landa remota e fantasmagorica chiamata terra del Tor­shire. Ma Ellie sembra essere venuta al mondo per rompere con la tradizione. Anche se è nata da una stirpe di maghi illustri, non c’è verso di farle compiere una magia come si deve. I suoi genitori disperati chiedono inutilmente aiuto a tutti: altri maghi erboristi, astrologi, farmacisti, persino psicologi. Sarà il suo amore per la natura, a dare a Ellie la chiave per il futuro. Lei, figlia di maghi, si prenderà cura di un cucciolo di lupo mannaro, specie pericolosissima per la sua gente. Aiutando i suoi “nemici”, creerà i presupposti per l’unica magia necessaria a conservare la pace e l’armonia. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1580 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati