Xie Mingxia (il nome è di fantasia), 52 anni, si fa notare tra le donne della sua età che si affollano ai piedi del grattacielo per l’energia che mette nel suo lavoro. Per prima cosa intuisce dove il rider si fermerà con lo scooter; poi gli si getta davanti e gli chiede a bruciapelo: “A che piano? A che piano?”. Velocissima, prende il pacchetto con il cibo, mostra il suo QR code per essere pagata e scrive sul pacchetto il numero dell’ufficio dove consegnarlo. In tutto ciò ne approfitta anche per farsi un po’ di pubblicità, e mostrando il neo che ha vicino alla bocca dice: “Un’altra come me non ce n’è!”. La battuta fa ridere i rider, che così si ricordano di lei.

Ogni giorno verso mezzogiorno Xie Mingxia è pronta a scattare. “Seg Plaza! Seg Plaza! Chi vuole una consegna?”. Le sue grida dal tono metallico si fanno sempre più pressanti. Le altre contendenti sono portatrici di pasti come lei, sulla cinquantina come lei, e come lei hanno un pennarello in mano e appesa al collo una scheda plastificata con il proprio QR code per il pagamento elettronico.

Appena arrivano nel quartiere degli affari di Huaqiangbei, i rider in motorino sono assaliti: “A me!”, “me ne occupo io!”, gli gridano le donne. Finché il rider non scansiona il loro QR code rischiano di farsi strappare il sacchetto di mano da un’altra collega. “Se mi rubano un sacchetto, ne rubo uno anch’io”. Questa è la dura legge della giungla adottata da Xie Mingxia. Tutto si svolge intorno al Seg Plaza (Saige Guangchang in mandarino), il famoso grattacielo di 72 piani alto 355,8 metri che è il cuore di Huaqiangbei, il quartiere degli affari di Shenzhen, la capitale tecnologica della Cina, nel sudest del paese.

Ai piedi del grattacielo si trova il principale campo di battaglia delle portatrici di pasti. Sullo stretto marciapiede ognuna ha il suo posto preferito e ha preso possesso di un angolo, di una porta, di un ombrello. Si tengono tutte a distanza le une dalle altre, ma l’arrivo del casco blu e giallo di un rider ha l’effetto di una moneta d’oro piovuta dal cielo: tutte le donne gli si gettano sopra. Quelle che riescono ad accaparrarsi un ordine guadagnano due yuan per pacchetto (0,26 euro). Se si tratta di un pasto completo o di prodotti da supermercato molto pesanti, possono prendere fino a cinque yuan (0,65 euro) e se negoziano possono arrivare anche a dieci yuan (1,3 euro).

L’interno dell’edificio è un dedalo di corridoi che si intersecano in tutte le direzioni. Solo al 45° piano ci sono almeno 16 ascensori: quelli che si fermano a metà del grattacielo, quelli che arrivano fino in cima, quelli da usare solo in caso di incendio, quelli per il trasporto merci e quelli che permettono di passare da una parte all’altra dell’edificio. Bisogna scegliere con accortezza quelli che salgono e quelli che scendono, quelli che si fermano a tutti i piani o solo a piani alternati, e quelli che permettono di passare a un altro ascensore per raggiungere l’ufficio corretto. Esistono poi degli ascensori misteriosi, senza alcuna indicazione, di cui solo pochi iniziati conoscono la destinazione.

Shenzhen, gennaio 2024 - Qilai Shen, Bloomberg/Getty
Shenzhen, gennaio 2024 (Qilai Shen, Bloomberg/Getty)

In questo labirinto solo le portatrici di pasti riescono a orientarsi. E così riescono a guadagnare qualcosa, spiega Da Chao, una guardia del Seg Plaza. Poiché gli scooter elettrici non possono parcheggiare ai piedi del grattacielo, questa è l’unica soluzione per consegnare i pasti in tempo. Senza l’aiuto di queste donne i rider sarebbero disoccupati: “Alle ore di punta è impossibile prendere gli ascensori! Se ci mettiamo troppo a salire o a scendere, l’ordine da consegnare viene bollato come rosso (consegnato in ritardo) e per noi è la fine”.

Nel solo quartiere di Huaqiangbei le portatrici di pasti stanno all’ingresso di una ventina di grattacieli. Il Seg Plaza è considerato un buon posto perché in mezza giornata le donne possono guadagnare un centinaio di yuan (circa 12 euro). Alla portata di tutti, è un lavoro completamente in nero. I rider non conoscono il nome delle donne e per indicarle fanno riferimento alla loro regione di origine.

Xie Mingxia viene dalla provincia dello Hunan e secondo le sue colleghe è una delle più agguerrite. Lei considera questi giudizi un segno di riconoscimento del suo impegno, perché il suo reddito dipende proprio dalla capacità di accaparrarsi gli ordini. Prima lavorava in una fabbrica di parrucche. Ed era quella che sgobbava di più, assicura, cominciando al mattino presto e finendo la sera tardi. Quando tutti gli altri si riposavano, lei non staccava. È rimasta nella stessa fabbrica di Guangzhou per 17 anni. Quand’era giovane, la sua famiglia le aveva trovato un possibile marito con un matrimonio combinato. Ma l’uomo non le piaceva e così aveva dovuto versare il doppio della sua dote per rompere il fidanzamento e sposare il suo marito attuale, di cui è innamorata, uno che lavora sodo, di cinque anni più vecchio. Dopo che lei ha lasciato la fabbrica di parrucche, la coppia ha aperto un negozietto di telefoni usati nel quartiere di Huaquiang­bei. Ma con la pandemia anche gli articoli più richiesti sono rimasti invenduti. Perciò hanno deciso di riconvertirsi in portatori di pasti nei grattacieli.

All’inizio mentre Xie Mingxia cercava di aggiudicarsi gli ordini, il marito, una persona piuttosto taciturna, portava le consegne ai piani. La coppia era apprezzata dai rider. Ma i guadagni rimanevano piuttosto miseri. Allora il marito ha deciso di diventare anche lui un rider. Oggi lavora sette giorni su sette quasi tutto l’anno. Nei giorni di pioggia e con le consegne dopo le 22 può guadagnare di più. Xie Mingxia, che soffre di vertigini, fa in media 20mila passi al giorno su e giù per decine di piani. E ha dovuto sostituire i vestiti che amava tanto con delle semplici magliette.

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Attività efficiente

Nell’universo delle portatrici di pasti, i rider in motorino sono un gradino più in alto perché scelgono a chi dare l’ordine. Di solito preferiscono donne che conoscono e che non fanno errori, e soprattutto quelle della loro stessa regione, che identificano immediatamente non appena aprono bocca, perché la maggior parte non parla bene il mandarino standard.

Meng Lingling è una rider e sa quanto sia dura questa lotta: le portatrici più intraprendenti possono aggiudicarsi i pacchetti più facilmente rispetto alle più timide. Ma Meng non ha tempo da perdere con questo tipo di considerazioni. Si limita a dare il pacchetto alla persona che lo prende per prima ed evita d’intervenire quando provoca un litigio. Se ha due ordini da consegnare, per ridurre le tensioni li dà a due portatrici diverse. Quando invece ha un solo pacchetto si affretta ad allontanarsi non appena ha pagato la portatrice; e non vuole mai intervenire in caso di dispute, perché se dovesse accidentalmente far cadere una delle contendenti “non basterebbero due mesi di stipendio per risarcirla”.

Zhang Yuying ha più di sessant’anni e a causa dell’artrosi si muove lentamente. Tuttavia anche lei porta i pasti nei grattacieli; i rider la trattano con riguardo, dandole spesso uno yuan in più vedendola andare a consegnare i pacchetti non appena ne ha uno o due. Alcune sue colleghe, invece, fingono di dirigersi verso il grattacielo, ma appena il rider si allontana, tornano in strada a prendere altri ordini. Così accumulano le consegne e le portano ai piani solo quando arrivano ai limiti delle loro capacità. È uno stratagemma che permette di ottimizzare gli spostamenti.

Un’altra regola d’oro del mestiere è non far mai arrabbiare il cliente

Per questo alcuni rider sono diffidenti nei confronti delle portatrici di pasti con in mano solo uno o due pacchetti. Temono, a ragione, che aspettino di raccoglierne altri prima di consegnarli, ritardando così l’arrivo a destinazione del loro ordine. Preferiscono quindi dare i pasti alle donne con le braccia già cariche di pacchi. Di fatto se le portatrici aspettano troppo – da venti a trenta minuti, o addirittura un’ora – il rider molto probabilmente sarà sanzionato. Una valutazione negativa comporta una trattenuta sulla paga di 50 yuan (6,5 euro), per una lamentela c’è una trattenuta di 200 yuan (26 euro) e per il mancato rispetto dei tempi di consegna vengono trattenuti 500 yuan (65 euro). Questa è la paura principale dei rider, ma è quasi impossibile non trovare delle portatrici di pasti ai piedi di un grattacielo. Anche se ufficialmente non lavorano per nessuna piattaforma, la loro efficiente attività è ormai da tempo messa in conto dai fattorini.

Meng Lingling lavora per una piattaforma online, che le ha già attribuito il titolo di “regina delle consegne”. La donna sa bene quanto sia importante nel sistema il ruolo di portatrice di pasti. Ogni giorno all’ora di punta, il sito mobilita più 130 rider che devono fare tra le 2.500 e le tremila consegne. Il sistema attribuisce a ogni rider tra otto e dodici ordini, che a volte arrivano fino a 18 senza che il rider possa rifiutarli. Sapendo che la consegna diretta di un pasto gli può far perdere ogni volta anche una ventina di minuti, preferiscono affidare l’ultimo tratto a una portatrice, a cui possono affidare sette o otto pasti alla volta.

Tutto dev’essere calcolato con attenzione: lo stipendio di un rider è proporzionale al numero di consegne fatte. E i siti di consegne a domicilio tengono conto anche delle portatrici: grazie al loro aiuto, la rete per cui lavora Meng Lingling può affidare in media a un rider più di quaranta ordini al giorno. “È così che guadagna il sito di Huaqiangbei”, spiega la donna. E, come la percentuale di lamentele e di tempi di consegna non rispettati, anche l’efficienza dei rider influenza il giudizio sulla piattaforma, il volume degli ordini e il suo fatturato.

Una volta che hanno dato i pacchi alle portatrici, la maggior parte dei rider clicca su “consegnato” e il lavoro delle donne non compare nel sistema perdendosi tra le nuvole di questo grattacielo di 72 piani. Segnare un ordine “consegnato” prima che sia realmente così è contrario al regolamento, ma alcuni rider giustificano questa pratica facendo il confronto con il robot che consegna i pasti negli alberghi. Basta affidargli il pasto, inserire il numero della camera, poi chiamare il cliente e infine indicare l’ordine come “conse­gnato”.

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Per mantenere un buon punteggio, Meng Lingling deve fare tra settanta e cento consegne al giorno. La donna riceve 6,9 yuan (0,89 euro) per ogni ordine sotto i mille ordini al mese e otto yuan (un euro) se li supera. Durante i periodi più congestionati, le capita di mangiare il primo pasto della giornata solo alle 20 o alle 21. Nel frattempo per far passare l’appetito beve una bevanda energetica per sportivi o manda giù qualche boccone di porridge. La sua vita è retta dall’algoritmo del sito di vendite di pasti a domicilio.

La legge della giungla

Anche se è nato dalle esigenze delle piattaforme, il mondo delle portatrici di pasti nei grattacieli non obbedisce alle regole degli algoritmi, ma a quelle della giungla. Così ogni giorno all’ora di punta, le portatrici sciamano nel traffico. Da Chao, l’agente di sicurezza incaricato di regolare il traffico davanti al grattacielo, di solito gli dice di mettersi di lato perché rischiano di farsi investire e di solito non hanno l’assicurazione sanitaria: “Alcune lo fanno, ma il 70 per cento non coopera, credendo che tutto gli sia permesso grazie alla loro età. Io non posso obbligarle”.

Un’altra regola d’oro del mestiere è non far mai arrabbiare il cliente. Alcuni nemmeno si alzano o tendono la mano per prendere il loro pasto, con gli occhi fissi sul computer; altri, scalzi, si limitano a mostrare con il piede dove mettere l’ordine. Se però un cliente si lamenta di un rider, Xie Mingxia sa trovare le parole giuste per calmarlo: “Noi guadagniamo solo pochi yuan a consegna. Dopo avermi dato due yuan, il rider ne guadagna solo quattro o cinque. Non dare una cattiva valutazione sul sito. Non ne vale la pena”.

Qualunque problema legato a un ordine diventa subito motivo di discussioni con le portatrici di pasti, e può contrariarle. In caso di lamentela spesso è difficile stabilire di chi è la colpa, se del rider o della portatrice. Può trattarsi di un errore di destinatario, di pasti caduti per terra, di mancanza di gentilezza. Può anche capitare di vedere su TikTok due portatrici che si azzuffano e i pacchetti con il cibo che finiscono per terra. In situazioni come queste i siti di consegne possono solo punire i fattorini, che a loro volta non hanno altra soluzione che ricordare il volto delle donne che li hanno danneggiati per non affidargli nuovi ordini.

Il suo reddito dipende proprio dalla capacità di accaparrarsi gli ordini

Viaggiare leggera

Le portatrici di pasti nei grattacieli devono quindi impegnarsi a fondo per guadagnarsi da vivere e mantenere una buona reputazione. Per chi non ha mai fatto questo lavoro non è facile cominciare. Al Seg Plaza i piani da uno a dieci sono occupati da un vasto mercato di prodotti elettronici, un labirinto di stand di ogni forma e dimensione che ogni responsabile gestisce come vuole. Alla minima distrazione ci si può facilmente trovare in un vicolo cieco.

I piani superiori ospitano quasi ottocento imprese. I numeri sono scritti chiaramente sulle porte, ma talvolta sono coperti da decorazioni o sono poco visibili a causa della scarsa illuminazione. Inoltre i numeri con il quattro al loro interno sono spesso cambiati (in Cina il quattro è considerato di cattivo auspicio perché si pronuncia come la parola “morte”), in genere sostituiti con dei numeri portafortuna, come il 6688. Anche Da Chao, l’agente di sicurezza di 31 anni, ha lavorato part-time come rider, ma ha resistito solo una settimana come portatore di pasti nel grattacielo. Per sapere esattamente quale negozio o impresa si trovava a ogni piano, aveva fotografato ogni insegna, poi ne aveva fatto una tabella che consultava quando riceveva un ordine. Così sapeva subito dove andare evitando giri inutili.

In basso, nella megalopoli di Shenzhen simbolo dell’efficienza, gli scooter elettrici offrono un balletto affascinante. Spesso devono inchiodare davanti a pedoni che attraversano a pochi centimetri da loro. In alto, alcuni clienti possono anche specificare che i loro pasti non devono essere consegnati da portatrici perché le considerano troppo lente. Altre volte alcuni rider chiedono ai clienti di scendere a recuperare il loro ordine, ma questo può comportare dei rimproveri. Così in questi casi propongono uno sconto di tre yuan, che alcuni clienti accettano.

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Al Seg Plaza Xie Mingxia ha trovato il modo di migliorare le sue condizioni di lavoro: ha scovato un armadio di fortuna in un luogo appartato dove può lasciare il thermos e l’ombrello, così da poter “viaggiare leggera” quando va a fare le consegne. Inoltre durante le giornate estive più afose, si mette vicino a un’entrata, dove può beneficiare di piccole folate di aria condizionata mentre aspetta l’arrivo dei rider.

Quando non ha consegne da fare, Xie approfitta dei momenti liberi per fare delle videochiamate ai suoi due nipotini. Così la si può vedere mentre mostra sullo schermo al nipote di appena un anno una coscia di pollo o un collo d’anatra. La donna scoppia a ridere quando vede il piccolo tendere la mano per cercare di afferrarli e metterli in bocca. “Ci possiamo vedere solo a capodanno”. Ma ecco che passa un rider, Xie alza gli occhi: “Un ordine da consegnare?”. Dall’altro lato dello schermo, il nipotino le risponde: “Oh no!”.

Il Seg Plaza, che ha perso un po’ della sua fama di un tempo, accoglie ormai ogni sorta di attività. Quest’anno il “mercato fantasma” (un mercatino notturno) di Huaqiangbei è stato chiuso, e i commercianti di orologi o borse si sono spostati dentro il grattacielo, cosa che ha permesso alle portatrici di pasti di diversificare la loro attività e di trovare nuove fonti di reddito. Ora, mentre tengono nella mano sinistra dei sacchetti con i pasti da consegnare, con la destra tendono ai passanti degli opuscoli proponendogli orologi o borse di marche famose. Ogni volta che riescono a convincere qualcuno e la transazione va in porto, ricevono una commissione. Ma la pausa pranzo rimane il momento cruciale. Da Chao sintetizza: “È il momento in cui le portatrici sono pronte a tutto pur di ottenere qualche yuan in più”.

La chiave del successo

Poche settimane dopo il nostro primo incontro, Xie Mingxia ci ha annunciato che il nipote più grande avrebbe cominciato la scuola elementare, e lei avrebbe lasciato il Seg Plaza per occuparsi di lui. Tuttavia, assicura, durante le vacanze scolastiche prevede di tornare lì per guadagnare un po’ di soldi. Lei e il marito devono aspettare ancora qualche anno prima della pensione. Con più di duemila yuan (260 euro) da pagare per la previdenza sociale, oltre all’affitto e alla vita di tutti i giorni, le loro spese fisse arrivano quasi a cinquemila yuan (646 euro).

A Shenzhen Xie ha cercato un part-time nel settore degli imballaggi, ma senza successo. Le avevano parlato di un posto come lavapiatti, dalle 21 alle due del mattino, pagato 25 yuan all’ora (3,2 euro), ma dopo aver fatto qualche ricerca ha saputo che la tariffa in realtà era inferiore e alla fine ha rinunciato. Xie ha messo tutti i suoi risparmi nella costruzione di una casa nello Hunan, ma per ora è in affitto in un monolocale a Shenzhen, vicino al Seg Plaza, che non vuole lasciare. L’alloggio, di una decina di metri quadrati, ha un letto a castello e un minuscolo balcone che è stato trasformato in un angolo cucina da un lato e in un gabinetto dall’altro.

Nei corridoi del Seg Plaza, dove Xie passa sempre correndo, risuona nelle sue orecchie un messaggio diffuso in continuazione dagli altoparlanti: “Gli sforzi sono la chiave del successo”. Ed è proprio quello che fa lei per guadagnarsi qualche yuan: lavorare senza fermarsi mai, volando da un ufficio all’altro nel grattacielo di 72 piani. Invisibile agli occhi del sistema, la donna scompare nella grande città, sempre di corsa. ◆ adr

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Questo articolo è uscito sul numero 1594 di Internazionale, a pagina 61. Compra questo numero | Abbonati