Il 21 marzo del 1997 a Chicago Lenard Clark, 13 anni, parte con la bici dal quartiere povero afroamericano di Bronzeville e si spinge fino a Bridgeport, abitato in maggioranza da discendenti di famiglie irlandesi, polacche e italiane. Tre adolescenti lo rincorrono e lo aggrediscono, riducendolo in fin di vita. Mentre Lenard è in coma, i tre ragazzi vengono arrestati ma stranamente, invece di scatenarsi una ribellione razziale o di classe, prende forma un’insolita parata di riconciliazione tra le comunità di neri e bianchi. In particolare, è inconsueta la reazione della famiglia di uno degli imputati, i Caruso, che si presentano alle marce e alle manifestazioni accompagnati dai più importanti pastori afroamericani. Accadono altre cose strane: dei tre testimoni principali, uno sparisce, l’altro viene ucciso e il terzo, nonostante la sua prima dichiarazione molto lucida, ripete ai magistrati per 125 volte di non ricordarsi nulla. Dietro la facciata della riconciliazione si rivelerà il fatto che una nuova mafia italiana ha stretto un patto per lo spaccio di droga con gruppi criminali dei ghetti di Chicago. You didn’t see nothin è fresco vincitore dei premi Peabody e Pulitzer, i due più importanti riconoscimenti per il giornalismo statunitense. È scritto e raccontato da Yohance Lacour, scrittore afroamericano che da giovane coprì il caso per un giornale locale. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1564 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati