I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Michael Braun del quotidiano berlinese Die Tageszeitung.
Da console degli Stati Uniti a partigiano che combatte contro nazisti e repubblichini: è questa la vicenda di Walter Orebaugh. Trattenuto all’hotel Brufani di Perugia, scappa nel marzo 1944 per non cadere nelle mani dei tedeschi e unirsi a una brigata partigiana nella parte settentrionale dell’Umbria. Una storia vera, anche se narrata in forma di romanzo. Ed è reale anche la coprotagonista del romanzo, Maria Keller, ballerina ungherese che a sua volta, dopo quattro anni di carcere fascista perché accusata di spionaggio, si rifugia dai partigiani. Ma mentre Orebaugh è accolto come valente combattente antifascista, l’ungherese è ben presto sospettata di essersi venduta come spia ai repubblichini. Dozzini racconta una storia tanto avvincente quanto commovente, ma non si ferma al destino dei due protagonisti. Fa pure un quadro affascinante, fatto dei mille volti molto diversi tra loro, di chi lottava per la liberazione, dall’alto borghese al parroco, dagli ex ufficiali dell’esercito ai proletari, fino ai contadini umbri, tutti uniti malgrado le enormi differenze sociali, politiche e culturali, dal comune intento di cacciare gli occupanti tedeschi e i loro complici fascisti. Un bel romanzo, ma anche un validissimo libro di storia. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1514 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati