Dopo Perché comincio dalla fine, con cui ha vinto il premio Mondello, Ginevra Lamberti, nata nel 1985, torna in libreria e a casa, nella provincia veneta, con il nuovo romanzo Tutti dormono nella valle. Costanza è la figlia “di Tiziano che voleva almeno un maschio e di Augusta che voleva solo una bambola”. Cresce irrequieta in una casa gialla sprofondata in una valle le cui regole sono dettate dalla terra e dai rituali ciclici della comunità contadina. Lamberti ci conduce, in una cadenzata altalena temporale che si muove avanti e indietro, in un pezzo d’Italia i cui confini sono spostati dall’arrivo dell’elettricità, del telefono, della strada statale. Eppure resta un “luogo da cui non si trova la porta di uscita”. Lo sa bene Costanza, che diventando adulta scalpita per superare confini sempre più distanti, e macina chilometri che pone tra sé e la casa gialla. Lo fa in compagnia di Livia, Fiorella e Mimì, ma alla fine si perde davvero quando incontra Claudio, già smarrito nell’eroina. Lamberti ci porta all’interno di uno spaccato umano vivido e malinconico insieme, che passa il testimone della storia da una generazione all’altra, da Natascia ad Augusta, passando per Costanza, e infine alla figlia Gaia. Sono vite come tante, che si cedono il passo nell’Italia a cavallo tra gli anni quaranta del novecento e il primo decennio dei duemila. ◆
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1454 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati