Vaccini senza confini

L’immunità di gregge globale contro il covid-19 è ancora lontana. Mentre i paesi ad alto reddito hanno già superato la soglia del 50 per cento di vaccinati, quelli a medio-basso reddito sono al 10 per cento e quelli a basso reddito a meno dell’1 per cento. Le donazioni dei paesi ricchi non bastano a garantire un accesso equo ai vaccini. Per molti la soluzione è avviare la produzione dei vaccini nei paesi poveri. Ma le difficoltà non mancano, scrive Nature. Per le case farmaceutiche significherebbe rinunciare al controllo sui brevetti e ridurre i profitti. Pfizer e Moderna non hanno concesso di produrre i loro vaccini per motivi vari, tra cui la qualità del procedimento e la complessità del trasferimento tecnologico. La Russia ha invece concesso in licenza il vaccino Sputnik V a vari produttori esterni, anche in India e Brasile. La speranza è legata ai vaccini di nuova generazione, ancora in fase di studio, che dovrebbero essere più facili da produrre in tutto il mondo.

Trasmissione multipla

Secondo uno studio preliminare pubblicato sul sito virological.org, il virus sars-cov-2 potrebbe essere stato trasmesso dagli animali agli esseri umani più di una volta. L’ipotesi che il virus sia stato trasmesso da un animale selvatico venduto in un mercato di Wuhan, la città cinese da cui è partita la pandemia, era già stata avanzata. La novità è che l’evento della trasmissione potrebbe essere avvenuto almeno due volte distinte tra loro. Se l’ipotesi fosse confermata, bisognerebbe scartare la teoria di una diffusione accidentale del virus da un laboratorio cinese. I ricercatori hanno analizzato le sequenze genetiche raccolte nei primi giorni della pandemia, fino al 28 febbraio 2020. I genomi appartengono a due linee, la A e la B, che è poi diventata predominante nel mondo. Le analisi di laboratorio sembrano escludere la possibilità di un’evoluzione della linea A nella B, o viceversa. Questo confermerebbe l’esistenza di due linee distinte del virus e, di conseguenza, che il salto da animale a essere umano è avvenuto almeno due volte. Ma secondo altri scienziati i dati genetici sono insufficienti e non è possibile trarre conclusioni certe. ◆

Tavolette da decifrare

Alcuni informatici hanno usato l’intelligenza artificiale per individuare i tasselli mancanti nelle tavolette mesopotamiche. Un programma di deep learning addestrato a leggere 104 lingue diverse, anche semitiche, tra cui l’accadico dell’antica Mesopotamia, è stato messo alla prova con diecimila tavolette cuneiformi di argilla incise 4.500 anni fa, si legge nell’articolo pubblicato su arXiv. Il software ha trovato parole o parti di frasi mancanti con una precisione dell’89 per cento e, in alcuni casi, ha anche ampliato le possibili interpretazioni dei testi.

A cosa serviva la coda?

M. Perez, eBird.org

Finora si pensava che i dinosauri usassero la coda per controbilanciare il peso della parte anteriore del corpo. Da una simulazione al computer, basata anche sul movimento di alcuni uccelli moderni che preferiscono camminare, è emerso che la coda avrebbe avuto un ruolo dinamico, scrive Science Advances. Alcuni dinosauri bipedi probabilmente la facevano ondeggiare per stabilizzare l’andatura e ridurre il dispendio energetico. Nelle immagini, un uccello della famiglia dei tinamidi e un dinosauro del genere Coelophysis.

I segreti dell’ebola

Il virus ebola potrebbe rimanere a lungo nelle persone che infetta, pur non manifestandosi. L’ipotesi si basa sull’analisi genetica dei virus isolati all’inizio di quest’anno in Guinea, dove sono stati registrati alcuni casi della malattia. Le sequenze sono simili a quelle isolate durante l’epidemia che ha colpito la Liberia, la Guinea e la Sierra Leone tra il 2013 e il 2016. Secondo Nature, bisogna fornire cure a lungo termine alle persone infettate dal virus.

FBN

Ambiente I vitelli possono imparare a urinare nelle latrine (nella foto). I ricercatori hanno usato un sistema di ricompense (cibo) e stimoli negativi (brevi docce) per addestrare gli animali, la cui capacità di apprendimento è però variabile. Lo studio, pubblicato su Current Biology, può avere applicazioni pratiche: l’obiettivo è gestire le deiezioni bovine in modo più sostenibile per l’ambiente.

Paleoantropologia In una grotta sulla costa atlantica del Marocco sono stati trovati utensili ricavati da ossa di animali, risalenti a 120mila anni fa. Secondo iScience, servivano a lavorare la pelle e la pelliccia degli animali. Si può quindi ipotizzare che in quel periodo l’Homo sapiens avesse già cominciato a usare i vestiti e sviluppato la tecnologia necessaria per produrli. Sono stati trovati anche resti di animali da cui erano ricavati i materiali.

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1428 - 24 settembre 2021
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