La solitudine è un problema serio di salute pubblica. Dai dati raccolti in 113 paesi è emerso che non colpisce solo gli anziani, ma anche gli adolescenti: si va dal 9,2 per cento dei ragazzi tra i dodici e i diciassette anni nel sudest asiatico al 14,4 per cento nel Mediterraneo orientale. In Europa a sentirsi più soli sono gli abitanti dell’est (7,5 per cento dei giovani adulti, 9,6 per cento degli adulti di mezza età e 21,3 per cento degli anziani), mentre i nordeuropei sono i meno soli (2,9 per cento dei giovani adulti, 2,7 per cento degli adulti di mezza età e 5,2 per cento degli anziani). Probabilmente la solitudine è stata aggravata dalla pandemia di covid-19, ma mancano i dati per dimostrarlo. Si tratta comunque di una priorità sanitaria perché ha un costo alto per le persone e per la società, scrive il British Medical Journal, che consiglia di aumentare gli sforzi per individuare i gruppi più a rischio.
Aumenta la solitudine
Il rischio cardiovascolare
Il contagio da covid-19 aumenta il rischio di essere colpiti da malattie cardiovascolari, anche in caso di sintomi lievi. Da uno studio su più di 150mila persone, seguite per circa un anno dopo l’infezione, è emerso un rischio più alto di manifestare patologie come pericarditi, miocarditi, infarti, malattie cerebrovascolari e battito cardiaco irregolare. Il rischio è maggiore per i pazienti che nella fase acuta hanno avuto bisogno di un ricovero in ospedale, ma c’è anche per i pazienti non ricoverati. E vale pure per le persone con meno di 65 anni e senza fattori predisponenti, tra cui l’obesità e il diabete. La ricerca ha alcuni limiti, tra cui il fatto che è stata coinvolta solo una fascia della popolazione statunitense, per lo più uomini bianchi. I risultati, scrivono i ricercatori, sono comunque importanti perché sottolineano la necessità di considerare le conseguenze sanitarie a lungo termine del covid-19, anche a un anno dall’infezione. I pazienti dovrebbero continuare a essere seguiti dopo la fase acuta, con un’attenzione particolare alla salute cardiovascolare. ◆
Dracunculiasi quasi sconfitta
La dracunculiasi, una malattia infettiva causata dal parassita Dracunculus medinensis (verme di Guinea), è quasi scomparsa, scrive Nature. Nel 2021 sono stati segnalati solo quattordici casi nel mondo, quasi il 50 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Nel 1986 tre milioni e mezzo di persone soffrivano di questa parassitosi in Africa e in Asia. Oggi i casi sono limitati a un’area ristretta dell’Africa tra Ciad, Mali, Etiopia e Sud Sudan. I passi avanti sono dovuti a un programma internazionale di contenimento dei contagi basato sul controllo della qualità dell’acqua.
Un dinosauro con la tosse
Alcuni ricercatori hanno individuato tracce di una malattia respiratoria aviaria nei resti fossili di un dinosauro che apparteneva a una linea evolutiva diversa rispetto a quella degli uccelli. Il sauropode (nel disegno), vissuto 150 milioni di anni fa, aveva un’infezione polmonare che ha lasciato segni visibili sulle vertebre. Probabilmente il dinosauro tossiva, aveva la febbre e difficoltà a respirare, scrive Scientific Reports. Lo studio approfondisce le caratteristiche biologiche dei dinosauri e potrebbe aiutare a capire l’origine di alcune malattie.
Tracce antiche
Nella grotta Mandrin, nella valle del Rodano, nel sud della Francia, sono stati trovati reperti che rivelano la presenza dell’Homo sapiens tra 57mila e 52mila anni fa. Secondo Science Advances, potrebbero essere le tracce più antiche della presenza umana in Europa. Insieme ai fossili sono stati trovati utensili in pietra, che mostrano una tecnologia finora sconosciuta. La grotta è stata occupata in precedenza e in seguito da gruppi di neandertal.
Astronomia La sonda spaziale Parker Solar Probe ha inviato alcune foto della superficie di Venere che secondo Geophysical Research Letters sono le prime nello spettro del visibile. Il pianeta è avvolto da un denso strato di nuvole. La sonda ha però acquisito alcune immagini notturne che mostrano un’area più chiara, che corrisponde alla pianura più calda, e un’area più scura, con rilievi relativamente più freddi. Venere ha una temperatura media di quasi cinquecento gradi.
Informatica È stato sviluppato un programma d’intelligenza artificiale, chiamato Gt Sophy, capace di battere i campioni umani nel videogioco di corse automobilistiche Gran Turismo. Il programma, sviluppato basandosi su algoritmi di apprendimento, potrebbe essere usato anche per controllare i droni e le automobili a guida autonoma, scrive Nature.
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