Migliaia di donne il 6 marzo hanno manifestato nella capitale San Salvador per chiedere al governo del presidente Nayib Bukele la depenalizzazione dell’aborto e misure urgenti contro l’alto numero di femminicidi. Dal 1998, scrive la Bbc, il paese centroamericano ha una delle leggi più dure della regione sull’interruzione di gravidanza, che è vietata anche in caso di stupro, malformazione del feto e pericolo di vita per la gestante, e può essere punita con il carcere. L’aborto è proibito in ogni circostanza anche in Nicaragua, Honduras, Repubblica Dominicana e ad Haiti. ◆
La Florida contro l’aborto
Il parlamento della Florida ha approvato una proposta di legge che vieta la maggior parte degli aborti dopo la quindicesima settimana di gravidanza. “Il provvedimento è parte di un’offensiva dei repubblicani dello stato”, scrive il Miami Herald. Altre proposte che potrebbero passare presto riguardano il divieto per gli insegnanti delle scuole elementari di occuparsi di orientamento sessuale e identità di genere e la possibilità per i genitori di fare causa ai distretti scolastici se pensano che gli insegnanti espongano la storia degli Stati Uniti in un modo che fa sentire i ragazzi a disagio.
Condanna ripristinata
La corte suprema ha ripristinato la condanna a morte di Dzhokhar Tsarnaev, responsabile della strage alla maratona di Boston del 2013. La condanna era stata annullata dalla corte d’appello di Boston nel 2020, ma Donald Trump, all’epoca presidente, si era opposto alla decisione. L’amministrazione Biden ha seguito la stessa linea, anche se il presidente ha dichiarato di voler abolire la pena di morte e ha bloccato le esecuzioni delle condanne a morte a livello federale.
A colpi di petrolio
Una d elegazione di alti funzionari statunitensi il 5 marzo è andata a Caracas per discutere con il governo del presidente socialista Nicolás Maduro la possibilità di alleggerire le sanzioni economiche e aumentare la produzione petrolifera del Venezuela. Secondo il New York Times, si tratta dell’incontro bilaterale di più alto livello dal 2019, quando i due paesi avevano interrotto le relazioni diplomatiche e l’amministrazione Trump aveva riconosciuto il leader dell’opposizione Juan Guaidó come presidente legittimo del paese sudamericano, accusando Maduro di brogli. La mossa, aggiunge il quotidiano statunitense, fa parte dei tentativi del presidente Joe Biden di isolare la Russia dai suoi alleati internazionali e contenere l’aumento del prezzo del petrolio. Da parte sua Maduro, che ha definito l’incontro cordiale e molto diplomatico, ha assicurato che c’è la volontà di aumentare la produzione di greggio se la Russia sarà tagliata fuori dal mercato internazionale. Ma secondo alcuni parlamentari statunitensi, come il senatore repubblicano Marco Rubio, la strada giusta non è riallacciare i rapporti con il Venezuela: per isolare il presidente russo Vladimir Putin si rischia di dare forza ad altri leader autoritari. La Reuters sottolinea che dopo il primo incontro non ci sono stati accordi concreti tra le parti.
Femministe in piazza
“L’8 marzo, dopo due anni di restrizioni per la pandemia, il movimento femminista Ni una menos è tornato a occupare le strade di Buenos Aires e altre città del paese”, scrive il quotidiano Página 12. Oltre a chiedere al governo di saldare “il debito che ha con la metà della popolazione”, portando avanti politiche più efficaci per la parità di genere e contro la violenza, la manifestazione è stata segnata dall’indignazione per lo stupro di gruppo contro una ragazza di vent’anni avvenuto il 1 marzo in pieno giorno a Palermo, uno dei quartieri più turistici della capitale. “Non sono bestie e neanche malati”, scrive Marta Dillon su Página 12. “Sono solo una comitiva di ragazzi sottomessi alla logica della banda. Non ci sono ragioni, non ci sono attenuanti”.
Messico Il 5 marzo almeno 26 persone sono rimaste ferite, alcune gravemente, durante gli scontri scoppiati sugli spalti dello stadio La Corregidora di Querétaro, nel centro del paese, durante una partita di calcio tra due squadre locali.
Stati Uniti Il 7 marzo la polizia di frontiera statunitense ha annunciato l’arresto di più di 350 migranti haitiani arrivati il giorno prima su un’imbarcazione sovraccarica che si è arenata al largo dell’arcipelago delle Florida Keys. Le autorità apriranno un’inchiesta sui trafficanti di esseri umani attivi alle Bahamas.
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