I laghi di lava sono musica per le orecchie dei vulcanologi. Quando pezzi di roccia cadono nel magma dal bordo del cratere, si generano onde sismiche che durano decine di secondi e che potrebbero fornire informazioni importanti sull’attività del vulcano. Queste onde, infatti, cambiano a seconda delle caratteristiche del magma. Per dieci anni, a partire dal 2008, due ricercatori dell’università dell’Oregon, negli Stati Uniti, hanno registrato con dei sensori sismici le onde del lago di lava del vulcano Kīlauea, alle Hawaii. Analizzando i dati, scrive Science Advances, è emersa una correlazione tra i tipi di onde e specifiche caratteristiche del magma, tra cui la temperatura e la composizione delle bolle gassose. I cambiamenti di “melodia” sono coincisi con le esplosioni del vulcano, compresa la grande eruzione del 2018. Lo studio potrebbe essere utile per prevedere le eruzioni, anche se non tutti i laghi di lava producono segnali chiari come quello del Kīlauea.
Melodie vulcaniche
I rischi delle persone alte
L’altezza delle persone influisce sulla loro salute. Si sapeva già che le persone alte tendono ad avere un rischio maggiore di fibrillazione atriale e minore di malattie cardiovascolari, pressione alta e iperlipidemia. Un nuovo studio ha individuato ulteriori rischi associati all’altezza, legati soprattutto alla circolazione venosa e alla possibilità di trombosi. Le persone alte hanno anche una maggiore probabilità di avere neuropatie periferiche (danni alle fibre nervose degli arti), sia in presenza di diabete sia senza. In alcuni casi i risultati sono diversi tra uomini e donne. Per l’asma, per esempio, solo le donne alte hanno un rischio superiore. I ricercatori hanno analizzato i dati di più di duecentomila persone di origine europea e africana negli Stati Uniti, considerando sia l’altezza misurata sia quella prevedibile in base al dna. In questo modo hanno distinto l’impatto ambientale, per esempio dell’alimentazione o dello status socioeconomico, da quello legato al patrimonio genetico. Uno dei limiti dello studio è la platea ampia, ma troppo omogenea. Bisognerebbe condurre uno studio simile con maggiore diversità di popolazione. ◆
La rivincita degli indecisi
Le persone decise tendono a essere convinte delle proprie scelte, ma non per questo risultano più efficienti rispetto agli indecisi. Lo dimostra uno studio su 120 volontari sottoposti a test cognitivi che richiedevano di compiere scelte a basso rischio. I risultati ottenuti dalle persone risolute sono sovrapponibili in termini di rapidità e precisione a quelli delle persone esitanti. Probabilmente, concludono gli autori su Plos One, la minor risolutezza è compensata dalla volontà di raggiungere comunque la meta, vincendo la sfida con se stessi.
Un collo da combattimento
Il collo delle giraffe potrebbe essere un adattamento ai combattimenti tra maschi a scopo riproduttivo, scrive Science. Non si sarebbe quindi sviluppato per permettere agli animali di arrivare alle foglie più alte. Studiando alcuni fossili di Discokeryx xiezhi (una specie simile all’attuale giraffa), risalenti a diciassette milioni di anni fa e trovati nel nord della Cina, è emerso che probabilmente il collo lungo serviva a colpire con più forza i rivali con la testa, dotata di un “elmo” osseo e di vertebre cervicali molto sviluppate.
Polli domestici
La domesticazione del pollo, l’animale da allevamento più diffuso al mondo, sarebbe avvenuta tra il 1650 e il 1250 aC nel centro della Thailandia. Lo studio, pubblicato su Pnas, ha analizzato reperti trovati in più di seicento siti in 89 paesi. Secondo i ricercatori, l’originaria specie delle foreste sarebbe stata attratta dai depositi di riso e miglio degli agricoltori preistorici. Gli allevamenti si sarebbero poi diffusi in India e in Cina e, nell’800 aC, in Europa meridionale e in Etiopia.
Botanica Una Posidonia australis che ha formato una prateria subacquea al largo dell’Australia potrebbe essere la pianta più grande del mondo. Secondo i Proceedings of the Royal Society B, si tratta di cloni di un unico organismo che ha quattromila anni. Fino a poco tempo fa la prateria si estendeva per duecento chilometri quadrati, ma l’ondata di caldo del 2010-2011 ne ha ridotto le dimensioni.
Salute Una terapia sperimentale ha dato buoni risultati in un paziente con cancro al pancreas in fase avanzata. La terapia, scrive il New England Journal of Medicine, consisteva nell’autotrapianto di cellule T del sistema immunitario, modificate per riconoscere una molecola mutante prodotta dalle cellule tumorali. Il tumore si è ridotto senza scomparire del tutto. In un altro paziente, però, la terapia non ha funzionato.
Articolo precedente
Articolo successivo
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati