A distanza di vent’anni dal loro ritrovamento in Africa centrale, nel bacino del lago Ciad, i fossili di un femore e delle ulne di un avambraccio destro e di uno sinistro aggiungono un tassello alla ricostruzione dell’evoluzione della postura eretta degli umani moderni. Molto probabilmente le ossa appartengono al primate Sahelanthropus tchadensis, vissuto sette milioni di anni fa. L’analisi completa della struttura esterna e interna delle ossa suggerisce che S. tchadensis camminava in posizione eretta, ma si muoveva anche a quattro zampe e si arrampicava sugli alberi. La morfologia del femore infatti è più simile a quella di un bipede ominide che di una scimmia quadrupede, scrive Nature. Il bipedismo potrebbe quindi essere stato acquisito un milione di anni prima di quanto finora stimato. Ma non tutti sono d’accordo: l’angolo tra femore e bacino sembra incompatibile con una posizione verticale. Come altri primati, S. tchadensis potrebbe essere un quadrupede con alcune caratteristiche del bipede.
Il primo bipede?
Come nascono gli organi
Sono stati prodotti degli embrioni sintetici di topo che hanno sviluppato l’abbozzo del cuore e di altri organi. Gli embrioni sono stati ottenuti a partire da cellule staminali embrionali, trattate in vario modo e fatte moltiplicare e organizzare in un ambiente controllato. Gli embrioni sintetici hanno continuato a svilupparsi per circa otto giorni. Hanno cominciato lo sviluppo del cuore, con battito, dell’apparato digerente e del sistema nervoso. Tuttavia, gli embrioni mostravano differenze sostanziali rispetto a quelli ottenuti da un ovocita fecondato da uno spermatozoo. Si pensa che lo sviluppo degli embrioni sintetici si sia arrestato a causa di queste differenze. Inoltre, va tenuto conto che gli embrioni si sono sviluppati senza placenta, in laboratorio. Il risultato potrebbe comunque permettere di studiare una fase dello sviluppo poco nota, difficile da osservare direttamente, chiarendo, per esempio, il ruolo di alcune molecole. La tecnica potrebbe permettere anche di manipolare le cellule, per attivare o disattivare geni selezionati. In prospettiva, conclude Nature, potrebbe aiutare a capire perché alcune gravidanze si interrompono. ◆
Gas extrasolari
Il telescopio spaziale James Webb ha rilevato dell’anidride carbonica nell’atmosfera di Wasp-39b, un pianeta gassoso, a settecento anni luce dalla Terra, che orbita intorno a una stella simile al Sole. La scoperta, scrive Nature, conferma le sensibilità della strumentazione del telescopio nel registrare differenze di pochi millesimi di millimetro nello spettro di trasmissione di un esopianeta. È la prima volta che si rileva la presenza di CO2 in un pianeta extrasolare.
Ba.2.75 è ora dominante in India
La sottovariante omicron Ba.2.75 è diventata dominante in India. Secondo l’Insacog, l’istituto indiano che monitora le varianti del sars-cov-2, oggi il 70 per cento dei campioni sequenziati nel paese appartiene alla Ba.2.75, soprannominata Centaurus. Rilevata finora in una ventina di paesi, la sottovariante sembra essere più trasmissibile della Ba.5 – attualmente dominante nel mondo – perché in grado di legarsi in modo molto efficace ai recettori umani, anche nelle basse vie respiratorie (cosa che la rende potenzialmente più pericolosa). Come la Ba.5, può eludere la protezione dei vaccini e di precedenti infezioni, che comunque proteggono da forme gravi di covid.
L’evoluzione del muco
Le proteine che contribuiscono alla formazione del muco potrebbero essere comparse più volte durante l’evoluzione degli animali. Uno studio, pubblicato su Science Advances, ha trovato quindici tipi di proteine nei mammiferi, diverse tra loro a seconda della specie, ma con una funzione simile. Tra le molte funzioni, il muco ha anche quella di proteggere la superficie del corpo, ma può avere un ruolo in alcune malattie.
Etologia I delfini della Shark bay, al largo dell’Australia occidentale, si organizzano in strutture sociali multilivello. I maschi di Tursiops aduncus, non imparentati, si dividono in gruppi, che a loro volta si organizzano in alleanze più ampie e reti ancora più grandi. Secondo la rivista Pnas, ogni maschio ha una serie di contatti da cui può ottenere vantaggi a lungo termine, come un maggiore accesso alle femmine.
Genetica L’analisi di 1.317 genomi umani antichi, provenienti dal Medio Oriente, dalla regione mediterranea e del mar Nero, ha permesso di ricostruire i legami storici delle popolazioni vissute in Anatolia ed Europa negli ultimi diecimila anni. Secondo Science, l’origine dell’agricoltura si deve a una rete di contatti tra popolazioni di Anatolia, Mesopotamia e Iran. Le lingue indoeuropee potrebbero essere state diffuse da popoli delle steppe del Ponto.
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