Il bavaglio è sempre più stretto

Yuri Kochetkov, Afp/Getty

Ilja Jašin ( nella foto dietro il vetro ), ex leader del Partito della libertà popolare (all’opposizione), è stato condannato a otto anni e mezzo di prigione per aver “diffuso notizie false sull’esercito”. Ad aprile Jašin aveva parlato della strage di civili ucraini commessa dalle truppe russe a Buča durante una trasmissione su YouTube. È la sentenza più dura emessa finora in base alle nuove leggi sull’informazione approvate dopo l’invasione dell’Ucraina, scrive Meduza. Due giorni prima un tribunale di Mosca aveva respinto l’appello presentato dall’ex giornalista Ivan Safronov, condannato a 22 anni di prigione per alto tradimento con l’accusa di aver passato informazioni riservate ai servizi segreti occidentali.

Un Natale di scioperi

Il moltiplicarsi delle azioni sindacali annunciate da diverse categorie di lavoratori, che chiedono salari più alti per compensare l’aumento del costo della vita, rischia di far precipitare il Regno Unito nel caos durante le festività natalizie. L’agitazione dei ferrovieri sta già creando serie difficoltà in tutto il paese, investito da un’ondata di maltempo che ha reso molte strade impraticabili. Ma a preoccupare è soprattutto la mobilitazione dei paramedici, che hanno indetto per il 21 dicembre il primo sciopero nazionale da trent’anni a questa parte. Finora il premier conservatore Rishi Sunak ha scelto la linea dura e ha dichiarato che potrebbe chiedere l’intervento dell’esercito per compensare la mancanza di personale per le ambulanze e altri settori chiave, ma molti temono che la misura non basterà a evitare l’interruzione dei servizi essenziali e chiedono al governo di aprire una trattativa con i sindacati. ◆

Compromesso con Bruxelles

L’Ungheria e gli altri paesi dell’Unione hanno raggiunto un accordo per superare lo stallo creatosi dopo che la Commissione europea aveva chiesto di sospendere il versamento di 7,5 miliardi di euro di fondi di coesione finché Budapest non avesse soddisfatto alcuni requisiti sullo stato di diritto, scrive Politico. Bruxelles ha accettato di ridurre a 6,3 miliardi di euro la somma bloccata, e in cambio l’Ungheria rinuncerà a mettere il veto sull’approvazione di un pacchetto di aiuti finanziari urgenti per l’Ucraina e sull’adozione di un’imposta minima del 15 per cento per le aziende.

La tensione resta alta

Per cercare di placare le tensioni nel nord del paese, il governo ha deciso di rinviare ad aprile le elezioni amministrative indette dopo le dimissioni di diversi sindaci appartenenti alla minoranza serba. Poco prima i nazionalisti serbi avevano bloccato le strade con delle barricate per protestare contro l’arresto di un ex poliziotto accusato di aver attaccato un seggio, scrive Balkan Insight. In precedenza una pattuglia della polizia kosovara era stata assalita a colpi di arma da fuoco e un agente era rimasto leggermente ferito.

Entra solo la Croazia

L’8 dicembre i ministri dell’interno dell’Unione europea hanno approvato l’ingresso della Croazia nell’area Schengen di libera circolazione a partire dal 2023. Le domande di Bulgaria e Romania, che erano entrate nell’Un ione sei anni prima della Croazia e secondo la Commissione europea avevano soddisfatto tutti i requisiti, sono state invece respinte a causa del veto opposto dall’Austria. Vienna ha motivato la sua decisione con il recente aumento dell’immigrazione attraverso la rotta balcanica, ma secondo il quotidiano austriaco Der Standard si tratta di una scelta dettata soprattutto da considerazioni di politica interna, che rischia di provocare inutili tensioni con gli alleati europei e di rafforzare ulteriormente la tendenza a ricorrere al veto per soddisfare gli interessi nazionali.

Francia Éric Ciotti è stato eletto alla guida del partito conservatore Les républicains.

Unione europea Il consiglio e il parlamento europeo hanno raggiunto un accordo preliminare sul meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (una tassa sui beni importati da paesi che hanno norme sulle emissioni di anidride carbonica meno rigide di quelle europee), che dovrebbe entrare in vigore a ottobre del 2023. L’accordo dovrebbe essere formalizzato definitivamente nei prossimi giorni.

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1491 - 16 dicembre 2022
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