La Federal trade commission (Ftc, l’autorità antitrust degli Stati Uniti) ha proposto di abolire il patto di non concorrenza, la clausola usata in molti contratti di lavoro con cui le aziende proibiscono a un dipendente di fargli concorrenza al termine del rapporto di collaborazione. L’autorità, spiega il Washington Post, ritiene che questa pratica contribuisca a tenere bassi gli stipendi e freni la nascita di nuove aziende. Secondo la Ftc, la rimozione del patto di non concorrenza creerebbe nuove opportunità di lavoro per trenta milioni di statunitensi in diversi settori produttivi e farebbe aumentare i salari di trecento miliardi di dollari all’anno.
Una clausola da bandire
Anche Amazon licenzia
Amazon licenzierà più di diciottomila dipendenti entro la fine di gennaio, il taglio di personale più consistente tra quelli annunciati negli ultimi mesi nel settore dell’alta tecnologia statunitense. I licenziamenti, scrive il Wall Street Journal, riguardano l’1,2 per cento del milione e mezzo di persone a cui dà lavoro l’azienda fondata da Jeff Bezos.
Grandi progressi
“Quest’anno l’economia romena dovrebbe superare quelle dei paesi vicini, alle prese con la stagnazione”, e si appresta a diventare la seconda economia dell’Europa orientale, scrive la Reuters. Al risultato contribuiranno i fondi dell’Unione europea, ma soprattutto l’aumento degli investimenti stranieri, favorito in particolare dalla fuga di capitali dalla Russia e dall’Ucraina. Il Fondo monetario internazionale prevede che nel 2023 il pil della Romania crescerà del 3,1 per cento, mentre la Commissione europea si ferma all’1,8 per cento. In ogni caso il paese farà meglio della Polonia, che crescerà solo dello 0,7 per cento, e dell’Ungheria, in grande difficoltà a causa dell’inflazione galoppante.
Troppi lavoratori malati
Nel Regno Unito 3,5 milioni di persone in età da lavoro soffrono di patologie croniche che non gli permettono di avere un impiego o di cercarne uno, scrive il New York Times. “Il numero è aumentato in modo impressionante durante i primi due anni di pandemia quando, secondo uno studio della Banca d’Inghilterra, più di mezzo milione di persone ha contratto malattie croniche fisiche e mentali”. Il problema, aggiunge il quotidiano statunitense, continua a essere rilevante ancora oggi, e nel Regno Uniti molti “cominciano a preoccuparsi per gli effetti negativi sull’economia, costretta a fare a meno di tanti lavoratori”. Il tasso di disoccupazione britannico è il più basso degli ultimi cinquant’anni, ma le aziende non trovano il personale di cui hanno bisogno. Un ulteriore segnale d’allarme “per un paese già alle prese con l’inflazione elevata e i costi economici dell’uscita dall’Unione europea”. Da tempo, inoltre, il servizio sanitario nazionale è sovraccarico e deve affrontare numerosi scioperi dei dipendenti. ◆
Articolo precedente
Articolo successivo
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati