Europa

Macron tira dritto

La decisione del governo francese di ricorrere all’articolo 49 della costituzione per far passare la riforma delle pensioni senza l’approvazione del parlamento ha suscitato polemiche e nuove manifestazioni di protesta in tutto il paese. Il 20 marzo la mozione di sfiducia presentata dai partiti di sinistra e di centrodestra ha ottenuto un sostegno più ampio del previsto, non raggiungendo la maggioranza per appena nove voti. Nelle città la spazzatura si accumula a causa dello sciopero dei netturbini e molte stazioni di servizio sono rimaste senza carburante per il blocco delle raffinerie. Nonostante ciò il presidente Emmanuel Macron sembra deciso ad andare avanti: in un’intervista alle tv pubbliche Tf1 e France 2 ha promesso che la legge entrerà in vigore entro la fine dell’anno. “Questa riforma non è un lusso, ma una necessità”, ha dichiarato Macron. In ogni caso la vicenda sembra destinata a segnare il resto del suo mandato, escludendo ogni possibilità di dialogo con l’opposizione su altre proposte di legge, a cominciare da quella sull’immigrazione presentata a febbraio. ◆

Aerei e proiettili per Kiev

Chasiv Yar, 17 marzo 2023 (Muhammed Enes Yildirim, Anadolu Agency/Getty)

Mentre sul fronte del Donbass l’esercito russo continua la sua lenta avanzata nel tentativo di accerchiare le guarnigioni di Bachmut e Avdiivka, gli alleati occidentali dell’Ucraina hanno annunciato due passi importanti per soddisfare le richieste di maggiore sostegno militare provenienti da Kiev. Il 17 marzo la Polonia ha dichiarato che fornirà all’Ucraina quattro aerei da combattimento Mig29, seguita dalla Slovacchia che consegnerà la sua intera flotta di undici apparecchi dello stesso tipo. Se l’importanza di questa decisione è soprattutto simbolica, l’accordo da due miliardi di euro firmato il 20 marzo dai paesi dell’Unione europea per fornire a Kiev un milione di proiettili di artiglieria nel giro di un anno ha invece una forte rilevanza pratica, dato che la scarsità di munizioni è uno dei principali problemi per l’esercito ucraino. La Süddeutsche Zeitung, però, fa notare che il piano basterà a coprire solo metà dell’attuale fabbisogno dell’artiglieria ucraina. Il Regno Unito ha invece annunciato che fornirà all’Ucraina munizioni anticarro all’uranio impoverito, suscitando le proteste della Russia. Nel frattempo gli Stati Uniti hanno deciso di anticipare la consegna dei sistemi di difesa aerea Patriot, che potrebbero essere a disposizione di Kiev tra poche settimane, e dei carri armati Abrams, che dovrebbero arrivare entro l’autunno.

La Nato si avvicina

Foto di Adem Altan, Afp/Getty

In occasione della visita ad Ankara del presidente finlandese Sauli Niinistö ( nella foto ), il 17 marzo il leader turco Recep Tayyip Erdoğan ha annunciato l’avvio del processo di ratifica dell’adesione della Finlandia alla Nato, che Ankara blocca da mesi. Erdoğan ha lodato le misure prese da Helsinki per soddisfare le richieste turche, in particolare sui militanti curdi e sulle esportazioni di armi. Poco dopo anche l’Ungheria, l’altro paese Nato che non aveva ancora approvato l’adesione, ha annunciato che il parlamento voterà la ratifica il 27 marzo. Il percorso di Svezia e Finlandia, che avevano presentato insieme la domanda di adesione nel maggio 2022, sembra quindi destinato a separarsi: sia Ankara sia Budapest hanno spiegato che la posizione di Stoccolma sarà esaminata in seguito. Secondo Politico la Nato spera che Erdoğan ritirerà il suo veto dopo le elezioni del 14 maggio, quando non avrà più interesse a strumentalizzare la vicenda per fini politici.

Đukanović verso l’uscita

Foto di Stevo Vasiljevic, Reuters/Contrasto

Dopo venticinque anni in Montenegro l’era di Milo Đukanović potrebbe essere giunta al termine. Al primo turno delle elezioni presidenziali, il 19 marzo, il capo di stato in carica è arrivato primo con il 35,2 per cento dei voti, mentre il suo principale sfidante Jakov Milatović ( nella foto ), ex ministro dell’economia e fondatore del partito Europa ora, si è fermato al 29,2 per cento. Secondo Balkan Insight però Milatović è nettamente favorito al secondo turno, che si svolgerà il 2 aprile, perché è destinato a raccogliere i voti di tutti gli altri candidati, ostili a Đukanović.

Regno Unito Il parlamento britannico ha approvato il Wind­sor framework, l’accordo raggiunto con l’Unione europea per risolvere la disputa sul protocollo sull’Irlanda del nord.

Turchia Il Partito democratico dei popoli (filocurdo) ha annunciato che non presenterà un candidato alle elezioni presidenziali del 14 maggio per favorire il principale sfidante del presidente Recep Tayyip Erdoğan, Kemal Kılıçdaroğlu.

Ucraina Le Nazioni Unite hanno annunciato che la Russia ha accettato di prorogare per altri due mesi l’accordo raggiunto nel luglio 2022 che consente l’esportazione dei cereali dai porti ucraini sul mar Nero.

Altro da questo numero
1504 - 24 marzo 2023
Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Black Friday Promo