“Una persona è stata uccisa dalla polizia a Kisumu e altre sono state ferite nel secondo lunedì di proteste contro il governo del presidente William Ruto. Ci sono stati anche numerosi saccheggi e atti vandalici”, scrive il quotidiano keniano Daily Nation raccontando le violenze scoppiate il 27 marzo, quando migliaia di manifestanti dell’opposizione sono scesi in piazza a Nairobi e in altre città keniane, nonostante il divieto imposto dal governo. La polizia ha cercato di disperderli con i gas lacrimogeni e con gli idranti. “Gruppi di vandali hanno attaccato alcune proprietà della famiglia dell’ex presidente Uhuru Kenyatta e dell’oppositore Raila Odinga. In una fattoria di Kenyatta, che è stata data alle fiamme, è stato rubato il bestiame e sono stati tagliati gli alberi”. Dal 20 marzo i sostenitori di Odinga organizzano proteste due volte alla settimana per denunciare il carovita e per chiedere le dimissioni di Ruto, che secondo loro avrebbe battuto Odinga alle presidenziali dell’agosto 2022 commettendo brogli. Dall’inizio della mobilitazione almeno tre keniani sono morti. ◆
Attacchi al potere
Per l’intervento del Qatar
Nel 2021 l’imprenditore ruandese Paul Rusesabagina ( nella foto ), la cui storia era stata raccontata nel film Hotel Rwanda e che poi era diventato un oppositore del presidente Paul Kagame, è stato condannato a 25 anni di carcere per terrorismo. Il 24 marzo il governo ruandese ha fatto sapere di aver commutato la sua sentenza e che Rusesabagina potrà raggiungere gli Stati Uniti, spiega The Citizen. Il quotidiano tanzaniano scrive che a favore dell’imprenditore è intervenuto il Qatar, che intrattiene ottimi rapporti con Kigali.
Prigionieri graziati
I l 27 marzo il presidente Mahamat Idriss Déby ha concesso la grazia a 259 persone condannate a dicembre per aver partecipato alle manifestazioni contro il prolungamento della transizione verso la democrazia, scrive il sito Tchadinfos. Due giorni prima, il leader ciadiano aveva fatto lo stesso con 380 esponenti dell’organizzazione politica e militare Front pour l’alternance et la concorde au Tchad, che il 21 marzo erano stati condannati all’ergastolo per il coinvolgimento nella morte di Idriss Déby Itno, ex presidente e padre di Mahamat, ucciso sul campo di battaglia il 20 aprile 2021.
Che ore sono?
Il 27 marzo il governo ha annunciato che il paese adotterà l’ora legale senza aspettare un mese, ribaltando la decisione che aveva scatenato le critiche dei leader politici e religiosi cristiani. Secondo diversi osservatori, il ritardo proposto dal primo ministro ad interim Najib Mikati era un tentativo per conquistare i favori dell’elettorato musulmano, consentendo a chi osserva il Ramadan di rompere il digiuno alle 18 invece che alle 19. La potente chiesa maronita però aveva annunciato che avrebbe ignorato la decisione del governo e avrebbe detto ai fedeli di spostare in avanti le lancette degli orologi nella notte tra il 25 e il 26 marzo. Così il paese si era svegliato sotto due fusi orari. La questione dimostra che ormai in Libano “perfino l’orario, forse la cosa più neutra che ci sia, può diventare un fattore di divisione”, commenta Anthony Samrani nel suo editoriale sul quotidiano L’Orient-Le Jour. Secondo Samrani il paese “è diventato un multiverso” in cui “convivono realtà parallele”.
Giornalisti scomodi
Il 27 marzo il governo del Burkina Faso ha sospeso a tempo indeterminato le trasmissioni dell’emittente France 24 perché aveva mandato in onda un’intervista ad Abou Obeida Youssef al Annabi, il capo di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi). Secondo Ouagadougou riportare le sue dichiarazioni equivaleva a legittimare il terrorismo, ma la tv si è difesa precisando di aver contestualizzato e preso le distanze dalle sue parole. ◆ Il 20 marzo è stato liberato dopo due anni di prigionia il giornalista francese Olivier Dubois. Era stato rapito a Gao, in Mali, l’8 aprile 2021, ed era rimasto a lungo nelle mani del Gruppo di sostegno all’islam e ai musulmani (Gsim), la filiale saheliana di Al Qaeda, spiega Jeune Afrique. Nella foto: Dubois arriva all’aeroporto di Villacoublay vicino a Parigi, il 21 marzo 2023 .
Etiopia Il 23 marzo il primo ministro etiope Abiy Ahmed ha nominato un alto funzionario del Fronte popolare di liberazione del Tigrai (Tplf), Getachew Reda, presidente dell’amministrazione ad interim della regione del Tigrai. Due giorni prima il parlamento etiope aveva tolto il Tplf dalla lista delle organizzazioni terroristiche.
Palestina Almeno sei palestinesi sono stati feriti la notte del 27 marzo, in un attacco dei coloni israeliani nella città di Hawara, nella Cisgiordania occupata.
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