Il 24 marzo la polizia sudcoreana ha annunciato l’arresto di Kwon Do-hyung , il fondatore della Terraform Labs, l’azienda di criptovalute al centro di un crollo da quaranta miliardi di dollari nel 2022, scrive la Bbc. Kwon, indagato per violazione delle norme finanziarie in Corea del Sud e per frode negli Stati Uniti, è stato fermato in Montenegro, dove si trovava sotto falso nome, mentre cercava di prendere un volo per Dubai. Il manager aveva fatto perdere le tracce di sé dopo l’apertura delle indagini. Insieme a lui è stato arrestato Han Chang-joon, ex amministratore delegato della Chai (un’azienda sudcoreana di app per i pagamenti) ed ex socio d’affari di Kwon.
L’arresto di un latitante
Twitter ha perso il codice sorgente
Parte del codice sorgente di Twitter è finito su internet attraverso GitHub, un sito per programmatori, scrive la Bbc. L’ha fatto sapere il proprietario del social network, Elon Musk. L’imprenditore ha anche dichiarato che ora l’azienda vale venti miliardi di dollari, meno della metà dei 44 miliardi che Musk ha pagato a ottobre per comprarla.
Dimissioni di un manager
Ammar al Khudairy, il presidente della Saudi National Bank, ha rassegnato le dimissioni citando questioni personali dopo che una sua intervista aveva dato inizio al crollo della banca svizzera Credit Suisse, scrive il Financial Times. Al Khudairi aveva dichiarato in un’intervista che la Saudi National Bank, in quel momento il maggiore azionista del Credit Suisse con il 9,9 per cento, non avrebbe fornito altri capitali all’istituto per evitare di superare il limite del 10 per cento imposto dalle autorità svizzere . Il 17 marzo, spiega il quotidiano britannico, le sue parole avevano fatto crollare le azioni del Credit Suisse, scatenando la crisi che due giorni dopo avrebbe portato la rivale storica Ubs a comprare l’istituto.
Un compratore per l’Svb
La First Citizens BancShares, una delle più importanti banche regionali statunitensi, ha deciso di comprare buona parte delle attività della Silicon Valley Bank (Svb), l’istituto fallito in seguito al crollo del 10 marzo provocando forti scossoni nell’intero sistema bancario, scrive il Wall Street Journal. L’operazione include depositi per 119 miliardi di dollari e prestiti dell’Svb per 72 miliardi dollari a un prezzo scontato di 16,5 miliardi. Circa novanta miliardi di titoli resteranno ancora sotto il controllo della Federal deposit insurance corporation (Fdic), l’agenzia federale che sta gestendo il fallimento. La First Citizens, che con quest’operazione diventa una delle prime venticinque banche statunitensi, ha inoltre ricevuto la garanzia che l’agenzia parteciperà alla perdite legate ai prestiti commerciali dell’Svb. La Fdic stima che il fallimento dell’Svb costerà ai contribuenti statunitensi venti miliardi di dollari, il 10 per cento del patrimonio della banca prima del crollo. ◆
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