Il mercato immobiliare più debole d’Europa è quello di Vienna, scrive Bloomberg. A maggio i prezzi delle case nella capitale austriaca sono diminuiti del 12,2 per cento rispetto a un anno fa, raggiungendo una media di 7.084 euro al metro quadro. E gli esperti prevedono ulteriori ribassi. Molto peggio di un’altra grande città colpita dalla crisi, Stoccolma, dove il crollo è stato solo del 6,4 per cento. Al contrario, centri come Madrid, Milano e Zurigo hanno prezzi in crescita. “A Vienna, dove un vivace mercato degli affitti offre valide alternative alla casa di proprietà, il settore immobiliare è frenato anche dalle regole molto rigide sulla concessione di mutui ipotecari”.
Crollo immobiliare
Uniti per l’ambiente
Il fondo sovrano della Norvegia, il più grande del mondo con il suo patrimonio da 1.400 miliardi di dollari, si è schierato al fianco delle organizzazioni ambientaliste che protestano contro i colossi petroliferi ExxonMobil e Chevron per spingerli a rendere più sostenibili le loro politiche sulle emissioni di anidride carbonica, scrive il Financial Times.
Un cliente da risarcire
Il 26 maggio un tribunale di Singapore ha ordinato al Credit Suisse di pagare 926 milioni di dollari a Bidzina Ivanishvili, ex primo ministro della Georgia e persona più ricca del paese, scrive il New York Times. Ivanishvili aveva già vinto un’altra causa contro la banca svizzera, alle Bermuda, dove nel 2022 gli era stato riconosciuto un risarcimento di 607,5 milioni di dollari. I giudici di Singapore hanno precisato che il risarcimento delle Bermuda va ricalcolato per evitare doppi pagamenti. Il contenzioso tra l’ex primo ministro e il Credit Suisse risale al 2011, quando Ivanishvili fu truffato da un manager della banca, Patrice Lescaudron, che si era impossessato dei soldi di alcuni clienti importanti.
I record della Nvidia
Il 30 maggio 2023 le azioni della Nvidia hanno guadagnato il 6 per cento, registrando una crescita del 160 per cento rispetto a un anno fa. Il valore di borsa del produttore di processori grafici ha superato la quota record di mille miliardi di dollari. È la prima azienda del settore a raggiungere questo traguardo, spiega il Wall Street Journal. Il risultato è dovuto soprattutto allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Fondata trent’anni fa in California, oggi la Nvidia è l’azienda che fornisce i processori più usati per le applicazioni d’intelligenza artificiale. Altre aziende informatiche statunitensi hanno un valore di borsa superiore ai mille miliardi: la Apple, la Microsoft, Amazon e la Alphabet, l’azienda che controlla Google. La Nvidia, però, non produce dispositivi o servizi usati ogni giorno da milioni di persone. È un’azienda i cui processori sono ormai indispensabili a chi produce computer, auto o robot, ma agisce dietro le quinte. Nella foto: Jensen Huang, amministratore delegato della Nvidia. ◆
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