Europa

Elezioni contestate

Più di trenta soldati della missione Kfor della Nato, tra cui 14 italiani, sono rimasti feriti il 29 maggio negli scontri con i manifestanti della comunità serba a Zvečan, nel nord del Kosovo. In diverse città della zona i dimostranti hanno cercato d’impedire l’insediamento dei sindaci albanesi eletti alle amministrative di aprile, boicottate dalla maggioranza serba della regione a causa della disputa in corso da mesi con il governo kosovaro. Stati Uniti e Unione europea hanno criticato Priština per aver deciso di considerare valide le elezioni nonostante il bassissimo tasso di affluenza, spiega Balkan Insight.

I voli della discordia

La decisione di ripristinare i collegamenti aerei con la Russia sta mettendo in difficoltà il governo georgiano. A Tbilisi ci sono state proteste dell’opposizione, e la presidente Salome Zurabishvili, ormai ai ferri corti con l’esecutivo, ha chiesto di boicottare la linea aerea Georgian Airways. Anche l’Unione europea ha espresso preoccupazione.

Contro l’opposizione

Foto di Artur Widak, NurPhoto/Getty

Andrzej Duda ha promulgato una legge con cui s’istituisce una commissione che avrà il compito di allontanare dalla vita politica le persone sospettate di aver lavorato per gli interessi della Russia. Voluto dal partito ultraconservatore Diritto e giustizia (Pis, al governo dal 2015), il provvedimento è stato ribattezzato “legge Tusk”, perché sarebbe stato pensato per colpire il leader dell’opposizione Donald Tusk ( nella foto ), ex primo ministro e presidente del Consiglio europeo, in vista delle elezioni di settembre. Proprio mentre il governo polacco è sospettato di aver favorito Mosca con alcune decisioni di politica energetica, scrive Visegrad Insight, “il Pis sfrutta i sentimenti antirussi dei polacchi per falsare le elezioni. È una mossa deliberata per minare la democrazia nel paese”.

Botta e risposta

Foto di Roman Pilipey, Getty

Per tre notti consecutive Kiev è stata sottoposta a intensi bombardamenti russi (nella foto), che hanno provocato almeno un morto. Secondo le autorità ucraine tutti i droni russi sono stati abbattuti dai sistemi di difesa aerea Patriot ricevuti di recente dagli Stati Uniti. Gli attacchi hanno colpito anche diverse strutture militari e una clinica a Dnipro, in cui sono morte due persone. Dopo che il capo dei servizi segreti militari ucraini ha minacciato la Russia di rappresaglie, il 30 maggio almeno otto droni hanno raggiunto Mosca, danneggiando alcuni edifici. Tre giorni prima il segretario alla sicurezza nazionale Oleksiy Danilov aveva dichiarato alla Bbc che Kiev è pronta a lanciare la sua offensiva militare, attesa ormai da mesi. ◆

Altro da questo numero
1514 - 1 giugno 2023
Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Black Friday Promo