In tutto il sudest asiatico proliferano le attività legate al gioco d’azzardo, che sono diventate i pilastri di un grande sistema clandestino per riciclare miliardi di dollari di denaro sporco. Lo rivela una ricerca dell’Ufficio dell’Onu sulla droga e il crimine (Unodc), che ha condiviso alcuni risultati con il centro di giornalismo investigativo ProPublica. In Cambogia, Laos, Filippine e Birmania – dove i controlli non sono molto severi – si contano più di 340 casinò (e una quantità ancora maggiore di siti di scommesse). Molti hanno subìto l’infiltrazione dei gruppi criminali, che sempre più spesso trafficano in criptovalute e organizzano truffe informatiche.
Riciclaggio al casinò
Traffico sospetto
Secondo Beyond Parallel, un sito legato al centro studi statunitense Center for strategic and international studies, con sede a Washington, immagini satellitari del 5 ottobre hanno rilevato “un aumento sostanzioso del traffico sulla linea ferroviaria tra la Corea del Nord e la Russia”. Secondo il sito, scrive l’Associated Press, potrebbe trattarsi dello scambio di armi di cui il leader nordcoreano Kim Jong-un e il presidente russo Vladimir Putin avrebbero parlato quando si sono incontrati a Mosca in agosto. Le coperture impediscono di capire quale sia il contenuto dei vagoni merci avvistati alla stazione di Tumangang, in Corea del Nord, spiega il sito.
Rispettare i patti
Se il governo australiano non finanzierà più il programma umanitario della Papua Nuova Guinea, allora Port Moresby spedirà in Australia i rifugiati e i richiedenti asilo che ospita da dieci anni per conto di Canberra. Il governo papuano accusa l’Australia di aver smesso di pagare le spese per settanta persone, quasi tutte con lo status di rifugiato, e di non voler assumersene la responsabilità. Per anni la Papua Nuova Guinea ha ospitato sull’isola di Manus un centro di detenzione per i migranti che cercavano di raggiungere le coste australiane via mare. Intercettati dalla guardia costiera australiana, erano dirottati nel centro papuano, finanziato da Canberra. L’accordo tra i due paesi è scaduto nel dicembre 2021, ma 140 rifugiati e dieci richiedenti asilo sono rimasti in Papua Nuova Guinea. L’Australia, scrive il Guardian, ha quindi firmato un accordo confidenziale con cui s’impegnava a pagare a Port Moresby una somma ignota per “servizi di welfare” ai profughi che dovevano essere ricollocati in Canada e negli Stati Uniti. I tempi si sono allungati perché i due paesi nordamericani richiedono il certificato di vaccinazione contro il covid-19, e dal 2022 il governo australiano ha interrotto i pagamenti.
Come cambia la popolazione
A novembre l’ufficio nazionale di statistica cinese farà un sondaggio a campione per capire com’è cambiata la popolazione, scrive il China Daily. Il sondaggio si svolgerà nelle aree rurali e urbane di tutto il paese e servirà a capire come invertire l’andamento demografico, per la prima volta in stallo. Il governo userà i risultati del sondaggio per formulare politiche che riguardano l’economia, lo sviluppo sociale e la popolazione in Cina. L’ultimo censimento, che si svolge ogni dieci anni, risale al novembre 2020.
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