La parola che meglio esprime lo spirito del 2023 in Giappone è “tasse”. L’ideogramma più votato nel concorso organizzato ogni anno dal 1995 dalla Fondazione per la comprensione dei kanji è stato infatti 税 ( zei o mitsugi ), svelato il 12 dicembre al tempio Kyomizu di Kyoto dal monaco capo che l’ha scritto su un foglio di carta di riso. La scelta riflette le preoccupazioni dei giapponesi per il carovita e l’imminente aumento delle tasse, scrive l’Asahi Shimbun.
La sentenza sul Kashmir
La corte suprema indiana l’11 dicembre ha confermato la revoca dello status di autonomia al Jammu e Kashmir, ex stato dell’Unione e oggi formalmente “territorio”. Secondo il presidente della corte, l’articolo 370 della costituzione indiana, che stabiliva l’autonomia del Jammu e Kashmir, era una disposizione temporanea e “non conferiva allo stato una sovranità interna”. L’articolo era stato sospeso dal governo centrale, guidato da Narendra Modi. La sentenza stabilisce inoltre che nel territorio si dovranno indire le elezioni entro il 30 settembre 2024. La notizia è una vittoria per il partito nazionalista indù Baratiya janatha party (Bjp) del primo ministro, che fin dalla sua fondazione si era posto come obiettivo la revoca dell’articolo 370. L’ex governatore del Jammu e Kashmir e leader del partito National conference, Omar Abdullah, ha commentato la sentenza in un video su X (ex Twitter) in cui si dice deluso e promette che la battaglia politica continuerà. Gli abitanti del Kashmir indiano, in gran parte di religione musulmana, dal 2019 hanno visto arrivare immigrati dal resto del paese e temono di diventare una minoranza. ◆
Xi Jinping in Vietnam
Tre mesi dopo la visita del presidente statunitense Joe Biden in Vietnam, il leader cinese Xi Jinping (nella foto, a sinistra, con il premier vietnamita Pham Minh Chinh) è arrivato ad Hanoi, promettendo “un futuro condiviso” tra i due paesi. Il Vientam è l’unico stato al mondo visitato quest’anno da entrambi i leader delle due grandi potenze, a dimostrazione della sua importanza strategica come polo manifatturiero, scrive Nikkei Asia. Anche se tra Pechino e Hanoi ci sono delle dispute in corso nel mar Cinese meridionale, i mezzi d’informazione ufficiali dei due paesi hanno dedicato molto spazio ai buoni rapporti bilaterali. Hanoi è sotto pressione da parte di Pechino perché quest’anno ha elevato a partnership strategiche le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti e il Giappone, scrive il settimanale.
Sette anni per lesa maestà
Rukchanok Srinork, deputata del partito d’opposizione tailandese Move forward, è stata condannata a sei anni per aver criticato la monarchia su X (ex Twitter). Srinork, 28 anni, ora è libera su cauzione. Da tempo Move forward chiede la modifica della legge sulla lesa maestà.
Condanna storica
Tre soldati sono stati condannati a due anni di carcere per aggressione sessuale ai danni di una compagna d’armi, Rina Gonoi. “In Giappone, un paese conservatore dove il movimento #MeToo non è riuscito a prendere piede, Gonoi, 24 anni, nel 2022 aveva reso nota la sua vicenda attraverso YouTube dopo che un’indagine interna all’esercito era finita nel nulla per mancanza di testimoni”, scrive il Japan Times. Lo stesso tribunale che ha emesso la condanna aveva fatto cadere il caso nel 2019 per mancanza di prove. “La vicenda di Gonoi ha portato alla luce il problema delle molestie all’interno delle forze armate”, scrive il Mainichi Shimbun. Ispirate dalla soldata, più di 1.400 persone hanno detto di essere state vittime di bullismo o molestie nelle forze armate. In Giappone solo il 6 per cento delle vittime di violenze sessuali sporge denuncia. A giugno il parlamento ha approvato una revisione delle leggi sui crimini sessuali che, tra le altre cose, allarga la definizione di stupro da “rapporto sessuale forzato” a “rapporto non consensuale”. Nella foto: Rina Gonoi a Fukushima, 12 dicembre 2023.
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